venerdì 29 giugno 2012

UNO STORICO PRECEDENTE


La targa commemorativa della partita, apposta all'esterno dello Stadio Azteca



La partita 
Valcareggi escluse ancora una volta dalla formazione iniziale Rivera preferendogli Mazzola. Il primo gol fu segnato da Roberto Boninsegna, dopo soli otto minuti dall'inizio della partita, frutto di una combinazione con Gigi Riva. Per i seguenti ottanta minuti l'Italia giocò una partita difensiva, tenendo sulle spine i tedeschi con alcuni insidiosi contropiede e il portiere italiano Enrico Albertosi, protagonista di alcuni interventi decisivi, fu probabilmente il miglior azzurro durante i tempi regolamentari. Fu però il milanista Karl-Heinz Schnellinger, al suo primo e unico gol in quarantasette partite con la nazionale, a portare la gara in parità due minuti e mezzo oltre i tempi regolamentari. La cosa, contrariamente a quanto succede oggi, a quei tempi era più unica che rara; infatti praticamente in quasi tutte le partite gli arbitri fischiavano la fine allo scadere del 90° minuto. Questo spiega la delusione e lo sconcerto del telecronista Nando Martellini che al fischio finale dei tempi regolamentari disse al microfono: Questo Yamasaki!. Due minuti e mezzo dopo la fine del tempo regolamentare!.
Iniziarono così i tempi supplementari che, per la straordinaria densità di emozioni offerte, entrarono nella storia: al gol di Gerd Müller al 94', abile a sfruttare un errato tocco della difesa italiana dopo un debole colpo di testa di Uwe Seeler, rispose un nostro difensore, Tarcisio Burgnich (al suo secondo e ultimo gol in nazionale in sessantasei partite), su un controsvarione difensivo tedesco. L'Italia, un minuto prima della fine del primo tempo supplementare passò addirittura in vantaggio, con uno straordinario assolo di Riva in contropiede.
Beckenbauer, a seguito di un infortunio che gli causò la lussazione di una spalla, restò stoicamente in campo, giocando con un braccio fasciato lungo il corpo, fino alla fine dei supplementari. Al quinto minuto del secondo tempo supplementare, la Germania trovò il pareggio: colpo di testa di Seeler su un pallone proveniente da un calcio d'angolo, la palla sembrava indirizzata fuori, ma Müller interviene di testa, trovando uno spiraglio tra Rivera (piazzato sulla linea di porta) e il palo. Albertosi non nascose affatto il suo rincrescimento nei confronti di Rivera, conscio che quell'errore poteva rivelarsi fondamentale per le sorti della gara.
Fu un'azione corale, a riportare dopo appena sessanta secondi l'Italia in vantaggio: palla rimessa in gioco dal centro campo, undici passaggi, nessun intervento dei tedeschi e conclusione dello stesso Rivera che di piatto superò Maier. Finì 4-3; l'Italia dopo trentadue anni era in finale di Coppa Rimet e per tutta la notte, nelle piazze italiane, l'impresa fu festeggiata come la vittoria del Mondiale stesso in attesa della finale vera e propria. In Germania invece la gente non prese bene la sconfitta e dopo la partita ci furono episodi di caccia all' italiano con molte macchine appartenenti a italiani date alle fiamme dai tifosi tedeschi inferociti. Fu una notte particolarmente difficile per le forze dell' ordine e quando nel 1982 ci fu nuovamente un incontro Italia-Germania per la finale dei mondiali di Spagna la polizia tedesca si organizzò attivandosi ai massimi livelli e con il massimo scrupolo per evitare il ripetersi dei disordini della notte del 1970.

Sono orgoglioso di questa Nazionale Azzurra, erano presenti ben 6 giocatori del Cagliari (la mia squadra del cuore) tra cui il grandissimo Gigi Riva 35 gol in 42 presenze (record tutt'oggi imbattuto).


MinutoMarcatoreRisultato
8'Flag of Italy.svg Roberto Boninsegna1-0
90'+2'Flag of Germany.svg Karl-Heinz Schnellinger1-1
94'Flag of Germany.svg Gerd Müller1-2
98'Flag of Italy.svg Tarcisio Burgnich2-2
104'Flag of Italy.svg Gigi Riva3-2
110'Flag of Germany.svg Gerd Müller3-3
111'Flag of Italy.svg Gianni Rivera4-3 

giovedì 28 giugno 2012

PROVACI ANCORA


 

FORZA ITALIA.........SEMPRE E COMUNQUE!!!

SARA' BEATO

altDon Giuseppe Puglisi nasce nella borgata palermitana di Brancaccio, cortile Faraone numero 8, il 15 settembre 1937, figlio di un calzolaio, Carmelo, e di una sarta, Giuseppa Fana, e viene ucciso dalla mafia nella stessa borgata il 15 settembre 1993, giorno del suo 56° compleanno.

Entra nel seminario diocesano di Palermo nel 1953 e viene ordinato sacerdote dal cardinale Ernesto Ruffini il 2 luglio 1960 nella chiesa-santuario della Madonna dei Rimedi. Nel 1961 viene nominato vicario cooperatore presso la parrocchia del SS.mo Salvatore nella borgata di Settecannoli, limitrofa a Brancaccio, e dal 27 novembre 1964 opera anche nella vicina chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi a Romagnolo.

Dal 1962 è anche confessore delle suore basiliane Figlie di Santa Macrina nell'omonimo istituto.
Inizia anche l'insegnamento: al professionale Einaudi (1962-63 e 64-66) alla media Archimede (63-64 e 66-72), alla media di Villafrati (70-75) e alla sezione staccata di Godrano (75-77), al magistrale Santa Macrina (76-79) e infine al liceo classico Vittorio Emanuele II (78-93).

Nel 1967 è nominato cappellano presso l'istituto per orfani "Roosevelt" all'Addaura e vicario presso la parrocchia Maria Santissima Assunta a Valdesi.
Nel 1969 è nominato vicerettore del seminario arcivescovile minore. Nel settembre di quell'anno partecipa a una missione nel paese di Montevago, colpito dal terremoto.

Sin da questi primi anni segue in particolare modo i giovani e si interessa delle problematiche sociali dei quartieri più emarginati della città.
Segue con attenzione i lavori del Concilio Vaticano II e ne diffonde subito i documenti tra i fedeli, con speciale riguardo al rinnovamento della liturgia, al ruolo dei laici, ai valori dell'ecumenismo e delle chiese locali. Il suo desiderio fu sempre quello di incarnare l'annunzio di Gesu' Cristo nel territorio, assumendone quindi tutti i problemi per farli propri della comunità cristiana.

Il primo ottobre 1970 viene nominato parroco di Godrano, un piccolo paese in provincia di Palermo - segnato da una sanguinosa faida - dove rimane fino al 31 luglio 1978, riuscendo a riconciliare le famiglie dilaniate dalla violenza con la forza del perdono.
In questo periodo unisce le forze anche con Lia Cerrito e altri volontari del movimento Crociata del Vangelo (dal 1987 Presenza del Vangelo), fondato dal frate minore siciliano Placido Rivilli.

In questi anni segue pure le battaglie sociali di un'altra zona degradata della periferia orientale della città, lo "Scaricatore", in collaborazione con il centro della zona dei Decollati gestito dalle Assistenti sociali missionarie, tra cui Agostina Ajello.

Il 9 agosto 1978 è nominato pro-rettore del seminario minore di Palermo e il 24 novembre dell'anno seguente è scelto dall'arcivescovo Salvatore Pappalardo come direttore del Centro diocesano vocazioni. Il 24 ottobre 1980 è nominato vice delegato regionale del Centro vocazioni e dal 5 febbraio 1986 è direttore del Centro regionale vocazioni e membro del Consiglio nazionale.
Agli studenti e ai giovani del Centro diocesano vocazioni ha dedicato con passione lunghi anni realizzando, attraverso una serie di "campi scuola", un percorso formativo esemplare dal punto di vista pedagogico e cristiano.

A Palermo e in Sicilia è stato tra gli animatori di numerosi movimenti tra cui: Presenza del Vangelo, Azione cattolica, Fuci, Equipes Notre Dame, Camminare insieme. Dal maggio del 1990 svolge il suo ministero sacerdotale anche presso la "Casa Madonna dell'Accoglienza" a Boccadifalco, dell'Opera pia Cardinale Ruffini, in favore di giovani donne e ragazze-madri in difficoltà.

Il 29 settembre 1990 viene nominato parroco a San Gaetano, a Brancaccio, e dall'ottobre del 1992 assume anche l'incarico di direttore spirituale del corso propedeutico presso il seminario arcivescovile di Palermo. Il 29 gennaio 1993 inaugura a Brancaccio il centro "Padre Nostro", che diventa il punto di riferimento per i giovani e le famiglie del quartiere.
In questo periodo viene aiutato anche da un gruppo di suore, tra cui suor Carolina Iavazzo, e dal viceparroco, Gregorio Porcaro. Collabora con i laici della zona dell'Associazione Intercondominiale per rivendicare i diritti civili della borgata, denunciando collusioni e malaffari e subendo minacce e intimidazioni.

Viene ucciso sotto casa, in piazzale Anita Garibaldi 5, il giorno del compleanno, 15 settembre 1993.
La salma è tumulata presso il cimitero di Sant'Orsola, nella cappella di Sant'Euno, di proprietà dell'omonima confraternita laicale.
La sua attività pastorale - come è stato ricostruito anche dalle inchieste giudiziarie - ha costituito il movente dell'omicidio, i cui esecutori e mandanti mafiosi sono stati arrestati e condannati con sentenze definitive.
Per questo già subito dopo il delitto numerose voci si sono levate per chiedere il riconoscimento del martirio.

Nel ricordo del suo impegno, innumerevoli sono le scuole, i centri sociali, le strutture sportive, le strade e le piazze a lui intitolate a Palermo, in tutta la Sicilia, in Italia.
Commemorazioni e iniziative si sono tenute anche all'estero, dagli Stati Uniti al Congo, all'Australia.
A partire dal 1994 il 15 settembre, anniversario della sua morte, segna l'apertura dell'anno pastorale della diocesi di Palermo.

Il 15 settembre 1999, a dieci anni dal delitto, il Cardinale Salvatore De Giorgi ha insediato il Tribunale ecclesiastico diocesano per il riconoscimento del martirio. L'indagine è stata conclusa a livello diocesano nel maggio 2001 e l'incartamento è stato inviato presso la Congregazione per le Cause dei Santi in Vaticano, che lo ha in esame.

Un "Archivio Puglisi" di scritti editi ed inediti, registrazioni, testimonianze e articoli si è costituito presso il Centro diocesano vocazioni in via Matteo Bonello a Palermo (091-334669).

La sua vita e la sua morte sono state testimonianze della sua fedeltà all'unico Signore e hanno disvelato la malvagità e l'assoluta incompatibilità della mafia con il messaggio evangelico.

"Il credente che abbia preso in seria considerazione la propria vocazione cristiana,
per la quale il martirio è una possibilità annunciata già nella rivelazione
non può escludere questa prospettiva dal proprio orizzonte di vita.
I 2000 anni dalla nascita di Cristo sono segnati dalla persistente testimonianza dei martiri
"
(Giovanni Paolo II, Incarnationis Mysterium, n.10)

PAPA: SARA' BEATO DON PINO PUGLISI, VITTIMA MAFIA
http://www.ansa.it/legalita/visualizza_fdg.html_900184409.html

http://www.padrepinopuglisi.diocesipa.it/

martedì 26 giugno 2012

PECORINO.......ANTICOLESTEROLO




pecorino_sardo
E’ stato presentato a Cibus 2010 della Regione Sardegna ed è il risultato di una ricerca dell'Università di Cagliari, del Centro per le malattie dismetaboliche e l'arteriosclerosi del Brotzu, in collaborazione con la Regione Sardegna e la Camera di Commercio di Cagliari.

Si tratta di un pecorino che non ha nulla da invidiare agli altri formaggi…anzi…Il suo sapore è indiscutibile ma le sue proprietà davvero uniche: contiene il 15 per cento dei grassi saturi in meno e il 300 per cento di acido linoleico coniugato (CLA) ed il 200 per cento di omega3 in più rispetto agli altri formaggi ed è ricco di iodio…

Tutto questo tradotto in proprietà vuol dire che non fa ingrassare, riduce il colesterolo, combatte le malattie cardiovascolari e previene infiammazioni e tumori…

Un vero e proprio prodotto della salute, il pecorino sardo in questione è stato ottenuto dal latte di pecore nutrite con un’alimentazione a base di semi di lino ed il suo sapore è esattamente quello che tutti conoscono…

Gli studiosi hanno sperimentato il formaggio distribuendone fino a 90 grammi al giorno a volontari umani a basso rischio cardiovascolare e moderatamente ipercolesterolemici. I risultati sono stati più che soddisfacenti: il consumo del pecorino sardo ha addirittura abbassato la colesterolemia e ha lasciato intatto il peso dei volontari.

Andrea Prato, Assessore regionale all'agricoltura, orgoglioso e soddisfatto, dice "Unire sapori, tradizioni millenarie all'innovazione: questa e' la linea adottata dalla Regione per promuovere il made in Sardegna. Il pecorino anti-colesterolo va proprio in questa direzione".

La Camera di Commercio di Cagliari ha già stanziato 30mila euro per proteggere il formaggio con un marchio collettivo dicertificazione e un disciplinare specifico.

Anche il critico gastronomico Edoardo Raspelli ha apprezzato molto il pecorino anti-colesterolo e ha dimostrato tutta la sua ammirazione per la Sardegna: "Finalmente grazie alla ricerca un formaggio che si puo' mangiare senza l'ossessione della dieta e che fa addirittura bene. Ora il formaggio non e' piu' un peccato mortale e si coniuga con storia, tradizione e genuinita', elementi unici che possiamo trovare solo in Sardegna".

sabato 23 giugno 2012

A GIOVANNI

Ciao Giovanni, scrivo queste poche righe per salutarti, ti abbiamo conosciuto poco, eri un ragazzo pieno di vita, sempre sorridente, sempre pronto a scambiare due parole con tutti, con quel tuo sardo dall'accento siciliano, unico, sempre pronto ad offrire il tuo aiuto, sempre disponibile, un gran lavoratore, eri la gioia della tua sposa e dei tuoi figli. Ti abbiamo ammirato quando hai deciso di convertirti, da grande hai ricevuto il Santo Battesimo, ti sei impegnato tanto, hai reso la tua vita speciale, ti sei alleato al Cristo, questo conterà tantissimo, per te e per la tua famiglia. Ci mancherai, incontrarti per strada era comunque un piacere, un saluto da lontano, due parole, ci si incontrava alle feste dei figli di amici in comune, e si parlava. Di pochi giorni fa l'ultimo incontro, ci hai dato una mano, abbiamo fatto un viaggio a Cagliari insieme, abbiamo parlato del tuo lavoro, della tua volontà di andare avanti, e di tanto altro, sù e giù per quei quattro piani, sotto il peso di ciò che si portava, al caldo ma in allegria. Ci hai lasciati a soli 37 anni, troppo presto, oggi ti accompagneremo verso il tuo ultimo viaggio, sarà triste salutarti, pregheremo per te e per la tua famiglia, il Signore è misericordioso. Ciao Giovanni e grazie per le gocce che hai versato nell'oceano della vita, sono semi che daranno frutti!!

venerdì 22 giugno 2012

UN GRANDE



Antonio Cao, pediatra neurogenetista e neurofarmacologo di fama internazionale, si è spento ieri all'ospedale Brotzu di Cagliari. Aveva 83 anni.
Nato a Cagliari il 4 maggio del 1929 e laureato in Medicina nel 1954, Antonio Cao aveva dedicato il suo impegno scientifico alla genetica e all'ematologia molecolare, contribuendo in maniera incisiva alla lotta contro la talassemia. Fu padre fondatore dell'Ospedale Microcitemico di Cagliari (aperto nel 1981) e ne costruì faticosamente l'eccellenza. Per questa ragione la comunità scientifica internazionale gli ha manifestato il suo plauso attraverso un lungo elenco di riconoscimenti. Nel 2010 gli venne conferita anche l'onorificenza di Maestro della Pediatria italiana. Non soltanto per meriti di carattere culturale ma per quelli di ordine sociale e morale che oggi ne rendono più acuto il rimpianto. Nel 2008 gli era stata fra l'altro attribuita l'onorificenza regionale "Sardus Pater" per il lustro dato all'Isola con la sua infaticabile attività di ricerca.



Una stanza piccola, al sesto piano, invasa di libri, di luce e di musica, e curata dalla insostituibile segretaria Rita, regista di una grande festa a sorpresa per i suoi 80 anni. Amava soprattutto la classica, e il jazz degli anni Trenta, il professor Cao, «ma non posso ascoltare Beethoven mentre lavoro, mi impegna troppo. meglio Bach. Il Barocco ti dà quel senso di eternità..».Meglio Bach, contrappunto rilassante all’attività frenetica dello studioso e alle inquietudini dell’ uomo.

giovedì 21 giugno 2012

INTRAMONTABILE

File:Totò.jpg
Totò, nome d'arte di Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis di Bisanzio Gagliardi, più noto come Antonio De Curtis (Napoli, 15 febbraio 1898Roma, 15 aprile 1967), è stato un attore, commediografo, paroliere, poeta e sceneggiatore italiano. Soprannominato "il principe della risata", è considerato uno dei più grandi interpreti nella storia del teatro e del cinema italiano.
Nato Antonio Vincenzo Stefano Clemente e adottato nel 1933 dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas – il padre naturale, Giuseppe De Curtis, lo riconobbe legalmente soltanto nel 1937 – Cavaliere del Sacro Romano Impero (D. M. di riconoscimento 6 maggio 1941), il 18 luglio 1945 e il 7 agosto 1946 il Tribunale di Napoli, IV sez., emanò sentenze che gli riconobbero diversi titoli nobiliari che vennero registrati a pag. 42 vol. 28 del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana tenuto presso l'archivio della Consulta Araldica (Roma, Archivio Centrale dello Stato): Principe, Conte Palatino, Nobile, trattamento di Altezza Imperiale. Con sentenza 1 marzo 1950 del Tribunale civile di Napoli il cognome di Totò venne rettificato in "Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis di Bisanzio", anche se sul pronao della cappella della sua tomba, nel Cimitero di Santa Maria del Pianto a Napoli, l'incisione recita solo Focas Flavio Comneno De Curtis di Bisanzio - Clemente. Di fatto, dalla sentenza del 1946, Totò acquisì i titoli ed i nomi di: Antonio Griffo Focas Flavio Dicas Commeno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, altezza imperiale, conte palatino, cavaliere del Sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca di Macedonia e di Illiria, principe di Costantinopoli, di Cilicia, di Tessaglia, di Ponte di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e Durazzo.
Totò spaziò in tutti i generi teatrali, con oltre 50 titoli, dal variété all'avanspettacolo, alla "grande rivista" di Michele Galdieri, passando per il cinema, con 97 film interpretati dal 1937 al 1967, visti da oltre 270 milioni di spettatori, un primato nella storia del cinema italiano, e la televisione con una serie di 9 telefilm diretti da Daniele D'Anza, poco prima della scomparsa, ormai ridotto alla quasi cecità per la lunga esposizione ai fari di scena che lo aveva costretto nel 1957 ad abbandonare il palcoscenico.
Grande maschera nel solco della tradizione della Commedia dell'Arte, accostato di volta in volta a comici come Buster Keaton o Charlie Chaplin, conservò fino alla fine una sua unicità interpretativa che risaltava sia in copioni puramente brillanti (diretto, tra gli altri, da Mario Mattoli, Camillo Mastrocinque o Sergio Corbucci), sia in parti drammatiche, interpretate alla fine della carriera, con maestri del calibro di Alberto Lattuada o Pier Paolo Pasolini. A distanza di decenni i suoi film riscuotono ancora grande successo, e molte delle sue memorabili battute e gag-tormentoni sono spesso diventate anche perifrasi entrate nel linguaggio comune.

Totò morì nella sua casa dei Parioli alle 3:25 del mattino del 15 aprile 1967 all'età di 69 anni, stroncato da una serie improvvisa di tre infarti.
Le sue ultime parole furono, secondo Franca Faldini: "T'aggio voluto bene Franca, proprio assaje", sebbene secondo la figlia Liliana disse: "Portatemi a Napoli: sono cattolico, apostolico e napoletano". Eduardo De Filippo invece, con un commovente articolo, lo ricordò dalle pagine del Paese Sera.[

mercoledì 20 giugno 2012

L'INVERNO

L'Italia, sin dai tempi antichissimi è stata la culla dell' Arte in ogni sua forma, pittura, scultura, musica, poesia. Moltissimi italiani sono stati e sono tutt'ora protagonisti dell'arte mondiale, si potrebbe fare un'elenco interminabile di persone che, grazie all'arte sono divenute immortali ed hanno reso la nazione grande e famosa. Oggi ci sono molte distrazioni e pochi giovani si dedicano al culto e alla pratica dell'arte, e pure vero che anche le istituzioni sono molto distratte, e oggi fare arte non solo è molto costoso, ma mancano proprio le opportunità, la scuola è carentissima in ciò, e i tantissimi talenti non vengono neanche scoperti. E' un vero peccato, in questo l'Italia ha fondato la sua esistenza, e adesso si stà perdendo, viviamo di rendita questo è vero, ma in futuro??....temo che di questo passo le maggiori espressioni artistiche saranno rappresentate da Internet, dai social network, dai centri commerciali, dalle immagini riprese dai ragazzi con i telefonini......che tristezza!!
L'Arte nutre l'anima, ci rende sapienti e più umani, addolcisce il nostro essere, ed è una vera delizia per i sensi.
Ascoltate questa musica, immaginate di volare, di vedere dall'alto la vostra città in una giornata piovosa, le nuvole gonfie i rami spogli, un passero intirizzito che cerca riparo e una persona che frettolosamente raggiunge l'ingresso della sua casa e si scalda davanti al fuoco......oppure....immaginate un'altra cosa......con l'arte è possibile!!!!

lunedì 18 giugno 2012

FORZA ITALIA

IO TIFO ITALIA.......SEMPRE E COMUNQUE

AMICI RIFUGIATI

Questo inverno appena trascorso, è stato caraterizzato, per me e per mia moglie, da un'attività particolare, su invito di una famiglia di amici, Roberto e Alessandra, abbiamo partecipato e spero contribuito, all'alfabetizzazione di un gruppo di ragazzi e ragazze proveniente da diversi stati dell'Africa, ospiti nel nostro paese, Senorbì. Questi ragazzi, molto giovani, hanno la necessità di imparare a parlare l'italiano per poter aspirare alla permanenza definitiva in Italia trovando sucessivamente un lavoro. Come ho detto, di nazioni diverse e anche di religioni diverse, molti musulmani, ma anche alcuni cristiani, cattolici e non. E' stato persino celebrato il battesimo della piccola Vittoria Daniela, nata a Cagliari da genitori Nigeriani, cattolici. E' stata un'esperienza che alla fine ha arricchito più noi che loro, le lezioni si tenevano presso una casa della parrocchia gentilmente concessa da don Alberto, e i partecipanti, tutti ragazzi che parlano inglese, francese, arabo e altre lingue africane hanno cercato di imparare l'italiano con impegno, e con alcuni risultati di eccellenza. 

Si portano dietro un bagaglio di sofferenza e povertà, alcuni sono padri di famiglia e hanno tanta speranza di poter dare una svolta alla loro vita, contrariamente a quanto tutti credono, lo Stato Italiano che li ospita, garantisce loro solo un minimo di sussistenza e non i sessanta euro al giorno di cui la gente parla, percepiscono ventotto euro a settimana più alloggio, e molti, non possono permettersi neanche di prendere un bus per andare a Cagliari a cercare lavoro, perché la scelta è tra quello e il cibo. 



 








La prova che esiste un solo Dio misericordioso e se noi siamo disponibili, possiamo essere tutti fratelli, anche se ognuno ha le sue idee e convinzioni, se parla un'altra lingua o forse, se nessuno gli ha mai dato un'altra opportunità.


sabato 16 giugno 2012

ORTAGGI...

Questo è il raccolto di oggi, a breve avremmo anche i fagiolini e la lattuga, per melanzane e pomodori c'è da aspettare ancora un po.

L'ORTO

E come l'amo il mio cantuccio d'orto,
col suo radicchio che convien ch'io tagli
via via; che appena morto, ecco è risorto:
o primavera! con quel verde d'agli,
coi papaveri rossi, la cui testa
suona coi chicchi, simile a sonagli;
con le cipolle di cui fo la resta
per San Giovanni; con lo spigo buono,
che sa di bianco e rende odor di festa;
coi ricciutelli cavoli, che sono
neri, ma buoni; e quelle mie viole
gialle, ch'hanno un odore... come il suono
dei vespri, dopo mezzogiorno, al sole
nuovo d'aprile; ed alto, co' suoi capi
rotondi, d'oro, il grande girasole
ch'è sempre pieno nel ronzio dell'api!


Giovanni Pascoli

venerdì 15 giugno 2012

IL VENTO


Il vento! oggi 15 giugno, si festeggia la giornata mondiale del vento, lo so che è una cosa molto banale, e che noi cristiani festeggiamo ben altro, ma non mi andava di scrivere un post impegnato, avevo voglia di un po di leggerezza, e il vento mi da proprio questa sensazione, di leggerezza, vola lontano, a volte è impetuoso, altre volte  combina un sacco di guai, ma a me piace. In Sardegna il vento è una costante, tutte le giornate sono spazzate dal vento, oggi scirocco, domani maestrale, poi libeccio e cosi via, ogni giorno l'isola è baciata dal vento!! mi piace sentirlo sul viso, nelle notti invernali resto in ascolto dei fischi e riesco persino a sentire delle vere e proprie melodie!! E' veramente bellissimo, poi spazza via tutte le impurità dall'aria e mi da la sensazione di respirarla pura!!! Il mio vento preferito è il maestrale, specialmente in estate, perchè è fresco e rende le giornate più soportabili, a volte ci costringe a indossare una giacca persino a luglio o agosto!!
E' un po difficile descrivere le sensazioni, anche perchè molte persone odiano il vento, ma io non le capisco!!!!

IL VENTO NELL'ISOLA

Il vento è un cavallo:
senti come corre
per il mare, per il cielo.

Vuol portarmí via: senti
come percorre il mondo
per portarmi lontano.

Nascondimi, tra le tue braccia
per questa notte sola,
mentre la pioggia rompe
contro il mare e la terra
la sua bocca innumerevole.

Senti come il vento
mi chiama galoppando
per portarmi lontano.

Con la tua fronte sulla mia fronte,
con la tua bocca sulla mia bocca,
legati i nostri corpi
all'amore che ci brucia,
lascia che il vento passi
senza che possa portarmi via.

Lascia che il vento corra
coronato di spuma,
che mi chiami e mi cerchi
galoppando nell'ombra,
mentre, sommerso
sotto i tuoi grandi occhi,
per questa notte sola
riposero, amor mio.
Pablo Neruda da "I versi del Capitano"

mercoledì 13 giugno 2012

13 GIUGNO

Oggi si festeggia Sant'Antonio, un santo particolarmente presente nella storia della mia famiglia, mio nonno paterno Antonio Luigi Garau, minatore, morto nel 1973, i miei nonni materni Antonio Atzeni e Antonietta Deidda, rispettivamente 92 e 82 anni, mio zio paterno Antonio Garau, e mio fratello Antonio Luigi Garau. Una preghiera di ringraziamento a sant'Antonio per tutte le grazie ricevute e una preghiera affichè continui a proteggere la mia famiglia,  e naturalmente tanti auguri di buon onomastico ai miei Antonio e a tutti gli Antonio e Antonia del mondo!!!
Nonno e la famiglia al completo, zio Antonio è il 1° a sx
I miei mitici nonni materni
Il mio fratellone

lunedì 11 giugno 2012

L'ORTO......


Nel nostro orto è ufficialmente iniziata la stagione del raccolto, i primi ortaggi sono questi, i gustosissimi fiori di zucca, che mangeremo così:



tagliatelle  (non all'uovo)
20 fiori di zucca
20 gr di bottarga grattugiata
uno spicchio d'aglio
Olio extra v.
un peperoncino
sale
prezzemolo
Vongole o arselle o entrambe

Buon appetito e buon inizio estate a tutti!!!

domenica 10 giugno 2012

DONARE IL SANGUE



 Altruismo, solidarietà, amore verso il prossimo, ma anche amore per se stessi, essere donatore vuol dire curare il proprio corpo, tenerlo sano, controllarlo costantemente. E' un bene al prossimo e un bene a noi stessi, è un'occasione da non perdere!! Da gioia nell'anima,  fa bene alla salute ed è gratis!!!

Io oggi ho dato il sangue, come faccio da 10 anni per quattro volte l'anno, è una sensazione inebriante!!!

sabato 9 giugno 2012

FANFARA DELLA LEGIONE ALLIEVI CARABINIERI DI ROMA

IO E.......LA FANFARA DELLA LEGIONE ALLIEVI CARABINIERI DI ROMA NEL 1995
 
 
Biografia
La Fanfara, che già contava dal 1820 alcuni trombettieri chiamati "trombetti", è stata istituita con il Regio Decreto del 18 giugno 1862 relativo "all'aumeto di forza al Corpo dei Carabinieri Reali", onde "impiegare alcuni uomini al servizio di trombettiere e istituire, presso la XIV Legione (corrispondente alla Legione Allievi Carabinieri di Torino) che ha un gran numero di uomini concentrati a N...apoli e che occorre talvolta riunire.... una fanfara di 24 individui".Dispose inoltre: "Gli Stati Maggiori delle 14 Legioni del Corpo dei Carabinieri Reali siano aumentati ciascuno di... 1 brigadiere a cavallo, 1 vicebrigadiere a cavallo e 4 carabinieri a cavallo per servire da trombettieri. Di più quello della VII Legione di 1 maresciallo d'alloggio a piedi e 5 carabinieri a piedi per la fanfara. E quello della XIV di 1 maresciallo d'alloggio maggiore a piedi, 13 carabinieri a piedi e 11 carabinieri a cavallo per la fanfara...."
Il 30 luglio successivo con circolare n. 2510 il Comitato dell'Arma (Comando Generale) stabilì quali fossero i distintivi speciali dei trombettieri.
Nel 1884 la Fanfara tenne, per la prima volta, un concerto pubblico a Torino, in occasione dell'Esposizione Generale Italiana, meritando il diploma per "l'organizzazione tecnica e l'efficienza artistica dimostrata".
Nel 1885, in seguito al trasferimento della Scuola Allievi Carabinieri da Torino a Roma, la Fanfara divenne, con l'aumento dell'organico, l'attuale Banda dei Carabinieri. Ma la necessità di sopperire alle varie esigenze di servizi musicali da espletare in Roma e in tutta Italia, nonchè le varie attività addestrative che una scuola militare comporta, condusse parallelamente all'Istituzione della Fanfara della Scuola Allievi Carabinieri di Roma che insieme alla Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, al 4 Reggimento Carabinieri a Cavallo e ai Battaglioni di Milano, Napoli e Palermo costituisce una delle 6 fanfare dell'Arma dei Carabinieri.
Dall'agosto 1997 La Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma è composta da circa 50 elementi ed è diretta dal Maestro Maresciallo Capo Danilo Di Silvestro.
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Descrizione
La Fanfara della Legione Allievi Carabinieri di Roma è attiva sia per i servizi istituzionali di rappresentanza, quali giuramenti, cerimonie, guardie d'onore al Palazzo del Quirinale, ricevimento di Capi di Stato stranieri in visita ufficiale in Italia e sia per un'intensa attività concertistica, che l'ha vista presente nelle principali piazze, sale e teatri del mondo.
Il repertorio del complesso ...musicale spazia da quello celebrativo (marce e inni) a quello lirico sinfonico, con particolare predilezione per la letteratura nata appositamente per banda. Inoltre, parallelamente a questa attività musicale, essa accompagna, con appropriate musiche di galoppi e trotti, il Carosello storico dell'Arma Dei Carabinieri.
La Fanfara, inoltre, ha al suo attivo un intensa presenza a numerose trasmissioni radiotelevisive.
 
Ho trascorso otto anni della mia vita nella Fanfara, di parata in parata, da un teatro ad un'altro, di palco in palco, di piazza in piazza, è stata un'esperienza indimenticabile, molto sacrificante per la mia famiglia, ho girato l'Italia e ho conosciuto tanta gente, ho incontrato tanti amici che tutt'ora fanno parte della mia storia, dopo tanti anni si crea un legame stretto con tutti, tante avventure, tante risate, qualche litigio, ma un'esperienza di vita che mi ha arricchito, ho imparato tanto, e oggi a dieci anni dalla mia assenza  dico grazie a tutti, molti sono andati via, altri sono ancora la e continuano una tradizione e una storia iniziata quasi duecento anni fà!!!
 
 

venerdì 8 giugno 2012

EDINBURGH MILITARY TATTOO

File:MilitaryTattoo.JPG L'Edimburgh Military Tattoo è una parata militare che si svolge, sulla grande spianata del Castello di Edimburgo, durante il mese di Agosto nella città di Edimburgo, capitale della Scozia. È molto popolare e le serate più importanti vengono trasmesse in diretta sulla BBC. Questa importante parata ricorre, per attrarre molti turisti, in contemporanea al Festival di Edimburgo, o Edimburgh Festival. Gli artisti accorrono da tutto il mondo: si possono incontrare ballerine giamaicane, patrioti americani e ovviamente non mancano le cornamuse scozzesi. Spettacolari sono anche i fuochi artificiali e gli spari dei cannoni costruiti a ritmo di gara da due squadre contendenti

Il termine tattoo risale al XVII secolo, quando unità dell'esercito britannico vennero dislocate nei Paesi Bassi. La sera, i tamburini della guarnigione venivano inviati nelle città per dare il segnale di rientro in caserma ai soldati in libera uscita. Questa azione era nota come tappa il rubinetto ed era un invito agli osti a non servire più da bere ai militari della guarnigione

Si calcola che circa 100 milioni di persone, in Scozia e nel mondo, seguono ogni anno l'evento internazionale. Durante tutta la durata delle celebrazioni si raccolgono, sulla grande spianata del castello, circa 217.000 persone. Gli artisti provengono da oltre 30 paesi diversi, e si calcola che il 35% degli spettatori siano stranieri. La parata, famosa in tutto il mondo, viene trasmessa in televisione in ben trenta paesi diversi

qui sotto, due brevi filmati della parata dei miei sogni, mi piacerebbe andarla a vedere dal vivo, deve essere uno spettacolo eccezionale!!



martedì 5 giugno 2012

GRAZIE.

Preghiera del Carabiniere
Dolcissima e gloriosissima Madre di Dio e nostra,
noi Carabinieri d'Italia,
a Te eleviamo reverente il pensiero,
fiduciosa la preghiera e fervido il cuore!
Tu che le nostre Legioni invocano confortatrice e protettrice
con il titolo di "VIRGO FIDELIS".
Tu accogli ogni nostro proposito di bene
e fanne vigore e luce per la Patria nostra.
Tu accompagna la nostra vigilanza,
Tu consiglia il nostro dire,
Tu anima la nostra azione,
Tu sostenta il nostro sacrificio,
Tu infiamma la devozione nostra!
E da un capo all'altro d'Italia
suscita in ognuno di noi
l'entusiasmo di testimoniare,
con la fedeltà fino alla morte
l'amore a Dio e ai fratelli italiani.

Amen!



DUE RAGAZZI.......

 
La strage di Pedesemene, più nota come strage di Chilivani, avvenne in Sardegna, nei pressi di Ozieri, nel 1995. Durante l'azione criminale rimasero uccisi i carabinieri sardi Walter Frau e Ciriaco Carru (insigniti entrambi della Medaglia d'Oro al Valor Militare) e il bandito Salvatore Antonio Giua.

Il 16 agosto del 1995 i carabinieri Carru e Frau, in servizio al nucleo radiomobile, erano sulle ...tracce di un'autobetoniera rubata durante la notte. Intorno alle 15:20, informarono la centrale di aver ritrovato in zona Pedesemene il mezzo, con all'interno diverse armi da fuoco, ed un altro veicolo rubato, e di averne arrestato il detentore, poi risultato essere Salvatore Antonio Giua di Buddusò (SS). All'improvviso vennero colpiti alle spalle da colpi di Kalashnikov sparati da malviventi successivamente identificati per Graziano Palmas e Andrea Gusinu.

L'appuntato Carru rispose al fuoco verso Palmas, ferendolo, poi si voltò e uccise Giua, che stava tentando la fuga verso Chilivani; Palmas continuò a sparare uccidendo il carabiniere Ciriaco Carru, di Bitti di 32 anni. Intanto, dall'altra parte della strada, Walter Frau, ossese non ancora trentenne, affrontava Gusinu colpendolo più volte, ma cadde anche lui ferito dai colpi di Sebastiano Pirino. Gusinu sparò altri colpi e uno di essi colpì il giovane milite alla testa.

I malviventi si diedero alla fuga. Gusinu, ferito, venne arrestato poche ore dopo dai carabinieri nei pressi di Padru; l'arresto avvenne a seguito del fermo di un camioncino sul quale viaggiava e che era guidato da Graziano Palmas, il quale per evitare l'arresto si suicidò con un colpo di pistola.

Pochi giorni dopo fu arrestato il resto della banda: Salvatore Sechi di Olbia, Sebastiano Demontis di Buddusò, Sebastiano Prino di Arzachena, Cosimo Cocco di Bonarcado e Milena Ladu di Olbia. Il 26 luglio 1997 in primo grado, Gusinu, Sechi, Demontis e Prino furono condannati all'ergastolo, il Cocco (pentito) a 22 anni di reclusione, la Ladu a 25; in appello, il 27 giugno 1998, gli ergastoli furono confermati e mentre la pena della Ladu fu ridotta di un anno, quella di Cocco fu aumentata di 2. Nonostante queste condanne gli inquirenti hanno sempre pensato che del commando facessero parte altri personaggi mai identificati e aventi uno spessore criminale decisamente maggiore rispetto ai banditi condannati. Si sospettò che un furto avvenuto all'aeroporto di Olbia fosse stato fatto per ottenere le armi della rapina in cambio dei materiali tecnologici trafugati.

Per quel furto furono condannati un pregiudicato di Bitti (NU) sospettato di una rapina a un portavalori a Saccargia, che fu ucciso in agguato nel 2008 a San Teodoro, e un pregiudicato di Nuoro che fu indagato (poi prosciolto) anche per la strage di Chilivani per via di una strana ferita che si pensava potesse essere stata fatta da uno dei due carabinieri uccisi nel conflitto
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BUON COMPLEANNO!!!


Stemma araldico dell'Arma dei Carabinieri (adottato dal 2002)La fondazione 
L'istituzione del corpo fu ideata a Cagliari nel giugno 1814 da Vittorio Emanuele I di Savoia, re di Sardegna, con lo scopo di fornire al Regno un corpo di polizia simile a quello francese della Gendarmerie. Il loro primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei carabinieri il 13 agosto dello stesso anno della loro creazione. Il loro nome deriva dall'arma che ogni carabiniere aveva in dotazione: la carabina. I colori del pennacchio (lo scarlatto e il turchino) sono stati scelti il 25 giugno 1833 dal re Carlo Alberto, al quale successivamente i Carabinieri salvarono la vita durante la battaglia di Pastrengo. I compiti di polizia in quel periodo erano svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Dopo l'occupazione di Torino da parte dei soldati francesi, alla fine del XVIII secolo, quando questi lasciarono il campo alla famiglia Savoia, con la legge reale del 13 luglio 1814 ("Regie Patenti"), fu istituito il Corpo dei Reali Carabinieri, al quale vennero via via assegnate crescenti funzioni di polizia. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna; dai Cacciatori derivano anche i Granatieri (appunto detti "di Sardegna"), la cui storia divide non pochi elementi con quella dei Carabinieri. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto ad un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). L'arma tipica era ovviamente la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, ed ultimamente sostituita anche in queste circostanze dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali dell'Esercito Italiano, quali fanteria, artiglieria, cavalleria, anzi, poiché venne definito che i Carabinieri erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia.

venerdì 1 giugno 2012

CASA DOLCE CASA......




Questa è la nostra bellissima casa e il nostro bellissimo giardino...............




naturalmente per la visione ci vuole un sottofondo musicale.................

gazanie
                                                                                  agave



ROSE
                                                                                                               


mirto









ulivo....di zio Amedeo













                              ginestra






ZONA OPERERATIVA

uva





lattuga
ortaggi
INTERNO

FOCOLARE

focolare BIS


esterno cucina


senza parole


Tutto cio che vedete all'eserno della casa, giardino, selciato, prato, staccionata, muro di cinta, è stato fatto con le mie mani, il resto...........con un debito immenso, ma tanto tanto amore!!!!

LIBERA LA MENTE!!

E' da un po che non scrivo sul blog, sinceramente gli avvenimenti tragici di questi ultimi giorni, in Italia, uniti a tutte le polemiche per la parata militare del 2 giugno, hanno impegnato negativamente i miei pensieri. Ho appreso oggi, con grande piacere che il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco non parteciperà alla manifestazione, dovremmo farlo tutti ma........"usi obedir tacendo.........."
Dopo questo breve, polemico preambolo, mi va di staccare completamente la mente da tutto questo, (direi cose veramente brutte), allora mi concentro sulla meravigliosa musica del mio quintetto Brass preferito, mi fa volare con la mente in posti meravigliosi, dove le persone si vogliono bene veramente, dove si aiuta il prossimo gratis, dove i soldi non sono altro che carta,  dove non esiste la politica, dove non si da la precedenza agli interessi personali. In queste note c'è l'essenza dell'essere umano.......e....occhio al giardiniere!!!.....ha talento!!!