mercoledì 26 dicembre 2012

AURORA

 
Oggi è di nuovo festa, la mia principessa compie otto anni!!! Auguri Aurora e grazie Signore di avercela donata, è bella, brava e ha un caratterino niente male.......a cent'annus cun salludi!!! 

giovedì 20 dicembre 2012

LA VITA DOPO........

''Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro:
- Tu credi nella vita dopo il parto? > 
- Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi. 
- Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita? > 
- Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca. 
-Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto. > 
- Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.> 
- Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla. > 
- Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi. 
- Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora? > 
- Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe. > 
- Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista. 
- Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ...> “

‎''Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro:
- Tu credi nella vita dopo il parto? >
- Certo. Qualcosa deve esserci d...
opo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi.
- Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita? >
- Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca.
-Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione … Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto. >
- Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui.>
- Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla. >
- Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi.
- Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora? >
- Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe. >
- Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista.
- Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai? ... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ...> “

domenica 16 dicembre 2012

ARIA

Chiudere gli occhi e ascoltare questa musica, vera magia di Bach, immaginare di volare via sulle ali del suono dolce e leggero, volteggiare, farsi portare via dalle calde correnti, planare, vedere il mondo che sta sotto, dirigersi verso l'infinito, lasciare andare i pensieri e poi tornare giù, guardare il creato dal punto di vista del Creatore, immaginare il mondo calmo, silenzioso, in preghiera, vivere un attimo di alba come non si è mai vista, il sole che si affaccia e poi esplode nella sua maestosità, sentire il suo calore che cresce e ti accarezza, il vento che ti sfiora, riprendere il volo su quella quarta corda e continuare a sognare..............magicamente!!!
 
 
 
La suite per orchestra n. 3 in Re maggiore (BWV 1068) fu scritta da Johann Sebastian Bach per il suo patrono, il principe Leopoldo di Anhalt-Köthen, tra gli anni 1717 e 1723. L'organico della suite comprende 3 trombe, timpani, 2 oboi, archi e basso continuo.

L'aria sulla quarta corda 

Il secondo movimento della suite in Re maggiore (BWV 1068) di Johann Sebastian Bach porta l'identificativo di Aria, ma è conosciuto (impropriamente) con il titolo di Aria sulla quarta corda, e si distacca dal resto della suite in quanto è l'unico movimento nel quale vi sia un organico esclusivamente composto da strumenti ad arco.
Nel Romanticismo la bellezza di quest'aria convinse i virtuosi dell'epoca, e in particolare il violinista tedesco August Wilhelmj, a trasportare da Re maggiore a Do maggiore il brano e ad abbassarlo di un'ottava in modo da poter essere suonato tutto sulla quarta corda del violino (la corda di Sol). Così trascritta l'aria perde la sua connotazione pura, celeste e cristallina per assumere tinte meditative e romantiche, un suono caldo e intimo.
L'aria sulla quarta corda è divenuta celebre in Italia anche al grande pubblico grazie alla versione del gruppo vocale Swingle Singers (album Jazz Sebastian Bach del 1963). La versione jazzistica è stata impiegata come sigla da diversi programmi televisivi condotti da Piero Angela (Quark ed altri).
 
 
 

sabato 15 dicembre 2012

BOLERO


Il Bolero (in francese Boléro) composto da Maurice Ravel nel 1928 è una musica per balletto, divenuta celebre anche come pezzo concertistico. È sicuramente il bolero più celebre mai composto, nonché l'opera più popolare del compositore.
 
 
Storia 
La composizione fu commissionata da parte di Ida Rubinstein, una ballerina russa. Ravel non ne voleva più sapere di balletti dopo che aveva rotto con il mostro sacro dell'epoca in tema di balletti, quel Sergej Diaghilev che imperava a Parigi in quegli anni come direttore artistico nonché fondatore dei famosi Ballets Russes. Ma cedette alle insistenze della Rubinstein e decise di orchestrare un pezzo del compositore spagnolo Isaac Albéniz, il componimento per pianoforte Iberia, per un balletto. Arrivò presto però la notizia che gli eredi del grande compositore spagnolo non avevano acconsentito a nessuna trascrizione di pezzi del maestro anche perché la partitura della Iberia era già stata orchestrata dal maestro Enrique Fernàndez Arbòs.
Fu a questo punto che Ravel, non scoraggiandosi, prese l'iniziativa di comporre ex novo un pezzo a tempo di bolero, scegliendo dunque un brano dal carattere tipicamente spagnolo. Il Bolero andò in scena all'Opéra di Parigi il 22 novembre 1928, diretto da Walter Straram con le coreografie di Bronislava Nijinska. Il balletto, pur molto innovativo e provocatorio, ottenne un clamoroso successo. La prima esecuzione come brano concertistico avvenne invece l'11 gennaio 1930 e fu eseguita sotto la direzione dello stesso Ravel.
 

Balletto 

Il balletto originale è una sorta di ballo rituale durante il quale una donna danza seducente su un tavolo, mentre un gruppo di uomini si avvicinano a lei sempre più, con il crescere della musica. Esistono altre letture del balletto, come quella di Maurice Béjart che assegnò la parte principale ad un danzatore, o quella di Aurel Milloss, ambientata in una taverna.

Organico 

2 flauti (il 2° anche 2° ottavino), ottavino, 2 oboi (il 2° anche oboe d'amore), corno inglese, clarinetto piccolo in mi♭, 2 clarinetti in si♭, clarinetto basso, 2 fagotti, controfagotto, 4 corni, tromba piccola in re, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, 3 saxofoni (sopranino, soprano e tenore), timpani, 2 tamburi, piatti e tam-tam, celesta, arpa e archi
 

Struttura 

Il brano è strutturato dalla ripetizione di due temi principali A e B, di diciotto battute ciascuno, proposti da strumenti diversi. I temi si inseriscono sull'accompagnamento ritmico continuo del tamburo, e sull'accompagnamento armonico, spesso proposto in maniera accordale. La successione delle ripetizioni è disposta in un graduale e continuo crescendo, dal pianissimo iniziale fino al maestoso finale, per un totale di diciotto sequenze musicali (nove ripetizioni del tema A e nove del tema B). Il brano rimane sempre nella tonalità di do maggiore, sebbene nel tema B siano presenti elementi tensivi dominanti come il SIb che lo differenziano dal tema A diatonico, tranne una breve modulazione in mi maggiore nell'ultima sequenza che apre alla cadenza finale. L'organico orchestrale previsto è un'orchestra sinfonica con l'aggiunta di un oboe d'amore, di tre saxofoni e di un gong. Man mano che cambiano i temi vengono inseriti strumenti al fine di curare il timbro e nello stesso tempo per sottolineare uno stato di confusione, tanto che nella parte finale gli strumenti sono tanti da alterare il riconoscimento del ritmo e delle note.
 

Sequenze 

Temi e strumenti che li espongono:
  1. Tema A, flauto
  2. Tema A, clarinetto
  3. Tema B, fagotto
  4. Tema B, clarinetto piccolo
  5. Tema A, oboe
  6. Tema A, tromba e flauto
  7. Tema B, sax tenore
  8. Tema B, sax soprano
  9. Tema A, celesta, ottavini, corno
  10. Tema A, clarinetti, oboi
  11. Tema B, trombone
  12. Tema B, fiati
  13. Tema A, violini e fiati
  14. Tema A, violini, fiati e sax tenore
  15. Tema B, violini e fiati
  16. Tema B, violini e fiati
  17. Tema A, archi e fiati
  18. Tema B, archi e fiati
 

martedì 11 dicembre 2012

ALBERO 2012

Con il preziosissimo aiuto di Aurora e Andrea...... anche l'albero è a posto................Buon Natale!!


 

lunedì 10 dicembre 2012

PRESEPE 2012

 
 
 
 
 
Anche quest'anno, con i miei bambini, abbiamo preparato il Presepe, e udite udite.....abbiamo aggiunto ben quattro pezzi, un ponte, la fontana con l'acqua vera, un pastorello e una casetta nuova, il risultato potete vederlo qui sotto. Naturalmente, essendo un presepe sardo abbondano le pecorelle, ma non mancano cervi, lupi, mucche, anatre, escono di scena elefanti e tigri, sono riuscito a convincere Aurora che non erano animali da Presepe!!! inoltre sono cresciute alcune piante di quercia, ghiande comprese, il coyote rimane ancora un'altro anno!!.....
Domani si farà l'albero in giardino....tempo permettendo!!!



sabato 8 dicembre 2012

venerdì 7 dicembre 2012

COSE DA SARDI -PARTE PRIMA-

 


LIQUORE DI MIRTO


 
 
Come prima cosa bisogna raccogliere le bacche
 
 


Lavarle bene
 
 
e metterle in infusione per quaranta giorni nell'alcool a 95°
 
 
e.....dopo quaranta giorni..................
 
 
 
io ho iniziato oggi, fra quaranta giorni ci sarà il seguito di "Cose da Sardi", dove verrà illustrata la seconda fase di lavorazione, ossia il processo finale che porterà alla produzione del liquore di Mirto sardo, infine, ci sarà la terza parte, cioè l'assaggio, per cui invito tutti gli interessati all'evvento ad organizzarsi per tempo, ci sono quaranta giorni, chi deve prenotare i voli lo faccia subito, chi si muove in auto può fare con calma, chi invece volesse gustare insieme a me il mirto dell'anno scorso........anche subito!!!

Aspetti storici 
Come per tutte le tradizioni popolari, le origini di questo prodotto sono antichissime. Il liquore ottenuto dalle sole bacche, o dalle bacche e le foglie, fa parte della tradizione popolare di Sardegna, in particolare la qualità rossa, ritenuta la più pregiata, mentre nella vicina Corsica il mirto, (detto murta in entrambe le isole), veniva usato solitamente come spezia per condire i prodotti di cacciagione. L'introduzione della preparazione del mirto in Corsica si ha ad opera dei banditi di Gallura, che cercando riparo nell'isola vicina, portarono con sé ed oltre mare il prezioso liquore, un tempo proibito da editti o pregoni. In tempi recenti e con il Decreto Legge n. 173 del 1998, articolo 8, comma 1, il mirto di Sardegna è stato inserito nell'elenco ufficiale dei Prodotti Tradizionali.
Diverse fonti fanno risalire le origini di questo liquore alla tradizione popolare dell'Ottocento. Nelle famiglie si produceva il vino di mirto dalla macerazione idroalcolica delle bacche mature. Per la macerazione si utilizzava una miscela di alcool e acqua o, più probabilmente, acquavite e acqua oppure lo stesso vino. Al termine del periodo di macerazione all'estratto si aggiungeva zucchero o miele per dolcificarlo. Il prodotto era destinato all'autoconsumo. Di questa semplice ricetta sono citate delle varianti.

 

SALLUDI E............ A SI BIRI!!!

mercoledì 5 dicembre 2012

IL MONDO E L'ARTE

Questo post è liberamente tratto da un'articolo messo su Facebook da Gabriella, una mia amica!!
 
 
 
 
 
Questo è impressionante. Vi prego di prendervi un momento per leggere:

Un uomo era seduto in una stazione della metropolitana di Washington DC e iniziò a suonare il violino, era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante questo lasso di tempo, poiché era l'ora di punta, è stato calcolato che 1.100 persone sarebbero passate per la stazione, la maggior parte di loro sull ' intento di andare a lavorare. Passarono tre minuti e un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava. Rallentò il passo, si fermò per alcuni secondi, e poi si affrettò per riprendere il tempo perso. Un minuto dopo il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna lanciò il denaro nella cassettina e, senza neanche fermarsi, continuò a camminare.
Pochi minuti dopo qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma poi guardò l'orologio e ricominciò a camminare. Chiaramente era in ritardo per il lavoro. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo invitava a sbrigarsi, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Infine la madre lo trascinò via ma il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi. Nei 45 minuti che il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un po '. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Tirò su $ 32. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, né ci fu alcun riconoscimento.
Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei musicisti più talentuosi del mondo. Aveva appena eseguito uno dei pezzi più complessi mai scritti, su un violino del valore di $ 3.5 milioni di dollari. Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston, dove i post in media costavano $ 100. Questa è una storia vera. Joshua Bell era in incognito nella stazione della metro, il tutto organizzato dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La prova era se in un ambiente comune ad un'ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato? 
Una delle possibili conclusioni di questa esperienza potrebbe essere:
Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo ?

Questo è impressionante. Vi prego di prendervi un momento per leggere:

Un uomo era seduto in una stazione della metropolitana di Washington DC e iniziò a suonar
e il violino, era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti. Durante questo lasso di tempo, poiché era l'ora di punta, è stato calcolato che 1.100 persone sarebbero passate per la stazione, la maggior parte di loro sull ' intento di andare a lavorare. Passarono tre minuti e un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava. Rallentò il passo, si fermò per alcuni secondi, e poi si affrettò per riprendere il tempo perso. Un minuto dopo il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna lanciò il denaro nella cassettina e, senza neanche fermarsi, continuò a camminare.
Pochi minuti dopo qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma poi guardò l'orologio e ricominciò a camminare. Chiaramente era in ritardo per il lavoro. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni. Sua madre lo invitava a sbrigarsi, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista. Infine la madre lo trascinò via ma il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini. Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi. Nei 45 minuti che il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un po '. Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Tirò su $ 32. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, né ci fu alcun riconoscimento.
Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei musicisti più talentuosi del mondo. Aveva appena eseguito uno dei pezzi più complessi mai scritti, su un violino del valore di $ 3.5 milioni di dollari. Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston, dove i post in media costavano $ 100. Questa è una storia vera. Joshua Bell era in incognito nella stazione della metro, il tutto organizzato dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La prova era se in un ambiente comune ad un'ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?
Una delle possibili conclusioni di questa esperienza potrebbe essere:
Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo ?

lunedì 3 dicembre 2012

UMORISMO MUSICALE

Divertente scenetta di Christian Lindberg....ma sotto sotto trapela il genio di questo artista unico nel suo genere, riesce ad incantare il pubblico "colto"con il suo trombone e a divertire i profani con il suo umorismo musicale...buon ascolto!!