venerdì 18 aprile 2014

S'ISCRAVAMENTU

Cristo in Croce -
(dello scultore Senorbiese Giuseppe Antonio  Lonis )
1720 - 1805 
Oggi è Venerdì Santo, si entra nel vivo dei riti della Settimana Santa. In molti paesi della Sardegna si celebra il rito de S'Iscravamentu, (letteralmente in italiano Schiodamento), le confraternite tolgono Cristo dalla Croce per la Processione dei Misteri. E' un rito molto antico e molto solenne che trasporta i partecipanti a rivivere materialmente, oltre che spiritualmente la morte di Cristo in tutto il suo dramma.
 

 Durante la funzione liturgica, dopo che viene letta per intero la funzione de "s'incravamentu", si pone il crocifisso ai piedi dell'altare ( tale compito spetta naturalmente a due confratelli, ) e si accendono le candele listate a lutto. Il sacerdote scopre il crocifisso, che viene poi sistemato in posizione verticale al centro dell'altare (tenuto eventualmente da due confratelli), quindi si inizia "sa laudadura", che consiste nel baciare la croce.
La sera si svolge la funzione de s’iscravamentu: durante questa funzione due uomini (due confratelli,) depongono il simulacro del Cristo dalla Croce, mostrando ai fedeli i chiodi che lo tenevano alla croce. La corona di spine viene posta invece sulla testa del simulacro della Madonna Addolorata.
Dopo la deposizione, Gesù viene mostrato ai fedeli e messo nella lettiga, ornata da piccole luci e da fresie bianche.
Appena deposto dall’altare, si portano la lettiga col Cristo Morto e la Madonna Addolorata in processione. Ogni fedele al seguito della processione è in possesso di una fiaccola. Durante la processione si cantano dei canti tipici.
Dopo aver portato i due simulacri in giro per tutto il paese, si ritorna in chiesa, dove la lettiga viene disposta rivolta verso l’altare. Alla fine della cerimonia tutti i fedeli vanno a baciare i piedi della statua del Cristo.
 
Nel filmato sottostante S'Iscravamentu ad Ottana (NU).
 
 
 

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