venerdì 30 ottobre 2015
mercoledì 21 ottobre 2015
UN NOME INGANNEVOLE
IL PECORINO ROMANO
Il pecorino romano è uno dei grandi formaggi italiani. Ha un gusto importante ed è venduto in tutto il mondo. Non tutti sanno però che il Pecorino Romano, non è proprio "Romano", ma è molto, molto "Sardo". Il 95% della produzione avviene in aziende dell'Isola ma il suo nome trae in inganno moltissimi clienti. Ho vissuto nel Lazio ed ho conosciuto molti romani e laziali, pensate, loro credevano che il pecorino romano fosse una "loro prelibatezza". Un giorno ci trovavamo presso un centro commerciale del nord Italia insieme ad un gruppo di amici laziali, ed io, appunto, cercavo di fargli capire che il pecorino romano, di "romano" ha solo il nome, ma loro non mi credevano, allora gli ho sfidati a trovarmi negli immensi frigoriferi di questo grandissimo centro commerciale, una sola confezione di pecorino romano prodotto nel Lazio, non trovandone , hanno fatto una scoperta per loro un po scioccante, il pecorino romano in realtà......è sardo!!!
A prova di ciò che ho scritto vi invito a visitare il sito ufficiale del Pecorino Romano dop al seguente indirizzo: Pecorino Romano
sabato 17 ottobre 2015
L'INFERNO
L'inferno esiste???
L’inferno visto da Santa Veronica Giuliani: “Sarà sempre così. Sempre, sempre, sempre”
Istruzione Cattolica 09/09/2015 11:18
Santa Veronica Giuliani (Orsola) nacque il 27 dicembre 1660. Entrò nel monastero delle Clarisse Cappuccine di Città di Castello. Morì il 9 luglio 1727. Una visione dell’inferno, avuta nel 1696, è così raccontata da Santa Veronica: «Parvemi che il Signore mi facesse vedere un luogo oscurissimo; ma dava incendio come fosse stata una gran fornace. Erano fiamme e fuoco, ma non si vedeva luce; sentivo stridi e rumori, ma non si vedeva niente; usciva un fetore e fumo orrendo, ma non vi è, in questa vita, cosa da poter paragonare. In questo punto, Iddio mi dà una comunicazione sopra l’ingratitudine delle creature, e quanto gli dispiaccia questo peccato. E qui mi si dimostrò tutto appassionato, flagellato, coronato di spine, con viva, pesante croce in spalla. Così mi disse: “Mira e guarda bene questo luogo che non avrà mai fine. Vi sta, per tormento, la mia giustizia ed il rigoroso mio sdegno”. In questo mentre, mi parve di sentire un gran rumore. Comparvero tanti demoni: tutti, con catene, tenevano bestie legate di diverse specie. Le dette bestie, in un subito, divennero creature (uomini), ma tanto spaventevoli e brutte, che mi davano più terrore che non erano gli stessi demoni. Io stavo tutta tremante, e mi volevo accostare dove stava il Signore. Ma, contuttoché vi fosse poco spazio, non potei mai avvicinarmi più. Il Signore grondava sangue, e sotto quel grave peso stava. O Dio! Io avrei voluto raccogliere il Sangue, e pigliare quella Croce, e con grand’ansia desideravo il significato di tutto. In un istante, quelle creature divennero, di nuovo, in figura di bestie, e poi, tutte furono precipitate in quel luogo oscurissimo, e maledicevano Iddio e i Santi. Qui mi si aggiunge un rapimento, e mi parve che il Signore mi facesse capire, che quel luogo era l’inferno, e quelle anime erano morte, e, per il peccato, erano divenute come bestie, e che, fra esse, vi erano anche dei religiosi [...]. Mi pareva di essere trasportata in un luogo deserto, oscuro e solitario, ove non sentivo altro che urli, stridi, fischi di serpenti, rumori di catene, di ruote, di ferri, botti così grandi, che, ad ogni colpo, pensavo sprofondasse tutto il mondo. E io non aveva sussidi ove rivolgermi; non potevo parlare; non potevo invitare il Signore. Mi pareva che fosse luogo di castigo e di sdegno di Dio verso di me, per le tante offese fatte a Sua Divina Maestà. E avevo davanti di me tutti i miei peccati [...]. Sentivo un incendio di fuoco, ma non vedevo fiamme; altro che colpi sopra di me; ma non vedevo nessuno. In un subito, sentivo come una fiamma di fuoco che si avvicinava a me, e sentivo percuotermi; ma niente vedevo. Oh! Che pena! Che tormento! Descriverlo non posso; e anche il sol ricordarmi di ciò, mi fa tremare. Alla fine, fra tante tenebre, mi parve di vedere un piccolo lume come per aria. A poco a poco, si dilatò tanto. Mi sembrava che mi sollevasse da tali pene; ma non vedevo altro».
Un’altra visione dell’inferno è del 17 gennaio 1716. La Santa racconta che in detto giorno fu trasportata da alcuni angeli nell’inferno: «In un batter d’occhio mi ritrovai in una regione bassa, nera e fetida, piena di muggiti di tori, di urli di leoni, di fischi di serpenti [...]. Una grande montagna si alzava a picco davanti a me ed era tutta coperta di aspidi e basilischi legati assieme[...]. La montagna viva era un clamore di maledizioni orribili. Essa era l’inferno superiore, cioè l’inferno benigno. Infatti, la montagna si spalancò e nei suoi fianchi aperti vidi una moltitudine di anime e demoni intrecciati con catene di fuoco. I demoni, estremamente furiosi, molestavano le anime le quali urlavano disperate. A questa montagna seguivano altre montagne più orride, le cui viscere erano teatro di atroci e indescrivibili supplizi.
Nel fondo dell’abisso vidi un trono mostruoso, fatto di demoni terrificanti. Al centro una sedia formata dai capi dell’abisso. Satana ci sedeva sopra nel suo indescrivibile orrore e da lì osservava tutti i dannati. Gli angeli mi spiegarono che la visione di Satana forma il tormento dell’inferno, come la visione di Dio forma la delizia del Paradiso. Nel frattempo, notai che il muto cuscino della sedia erano Giuda ed altre anime disperate come lui. Chiesi agli angeli di chi fossero quelle anime ed ebbi questa terribile risposta: “Essi furono dignitari della Chiesa e prelati religiosi».
E in quell’abisso, ella vide precipitare una pioggia di anime... Ed ecco altre visioni della Santa:«Come Dante, anche la nostra Santa, appena su la soglia, ode urli, voci lamentevoli, bestemmie e maledizioni contro Dio. Vede mostri, serpenti, fiamme smisurate. È menata per tutto l’inferno. Precipitano giù, con la furia di densa grandine, le anime dei nuovi abitatori. E a quest’arrivo, si rinnovano pene sopra pene ai dannati. In un luogo ancora più profondo trova ammucchiate migliaia di anime (sono quelle degli assassini), sopra le quali incombe un torchio con una immensa ruota. La ruota gira e fa tremare tutto l’inferno. All’improvviso il torchio piomba su le anime, le riduce quasi a una sola; cosicché ciascuna partecipa alla pena dell’altra. Poi ritornano come prima. Ci sono parecchie anime con un libro in mano.
I demoni le battono con verghe di fuoco nella bocca, con mazze di ferro sul capo, e con spuntoni acuti trapassano loro le orecchie. Sono le anime di quei religiosi bastardi, che adattarono la regola a uso e consumo proprio. Altre anime sono rinchiuse in sacchetti e infilzate dai diavoli nella bocca d’un orrendo dragone che in eterno le digruma. Sono le anime degli avari. Altre gorgogliano tuffate in un lago d’immondizie. Di tratto in tratto sgusciano fulmini. Le anime restano incenerite, ma dopo riacquistano lo stato primiero. I peccati che hanno commesso sono i più gravi che mai vivente può immaginare. Tutte le strade dell’inferno appaiono sparse di rasoi, di coltelli, di mannaie taglienti. E mostri, dovunque mostri. E una voce che grida: “Sarà sempre così. Sempre, sempre, sempre”. Veronica è condotta alla presenza di Lucifero. Egli ha d’intorno le anime più graziate dal cielo, che nulla fecero per Iddio, per la sua gloria; e tiene sotto i piedi, a guisa di cuscino, e pesta continuamente le anime di quelli che mancarono ai loro voti. “Via l’intrusa che ci accresce i tormenti”!, urla furibondo ai suoi ministri. Levata dall’inferno, Veronica ripete esterrefatta: “O giustizia di Dio, quanto sei potente”»!
tratto da : Gloria.tv
lunedì 12 ottobre 2015
LA FAMIGLIA
IL MIO PENSIERO
Questo post non ha la pretesa di cambiare il mondo, ne di influenzare in alcun modo il Sinodo sulla Famiglia che si sta svolgendo a Roma, è solo il mio punto di vista.
Si parla tanto di famiglia in questo periodo, chi la vuole " tradizionale", chi "alternativa" chi "innovativa", chi composta da due papà, chi da due mamme. Superfluo dire che la Famiglia è una sola, ed è la Famiglia voluta da Dio, punto e basta.
Molteplici i corsi sulla "Famiglia perfetta", molteplici le "istruzioni sull'uso", molteplici le persone con la convinzione di poter insegnare qualcosa a qualcuno. Ho sentito mille opinioni, abbiamo partecipato a riunioni dove si è parlato tanto di coppia, di dialogo famigliare, di come affrontare le differenze tra marito e moglie, di come mantenere unita la coppia, di figli e di ogni aspetto della Famiglia cristiana (perchè solo di quella parlo)........secondo voi ho tralasciato qualcosa?........poche volte ho sentito parlare di "Preghiera Famigliare", ai vari corsi per fidanzati, per coppie sposate, per famiglie......qualcuno di autorevole vuole dire che la Famiglia si basa sulla preghiera a Dio e alla Madonna? alla preghiera quotidiana dentro le mura di casa? al Santo Rosario recitato nell'intimità di coppia? Alla Santa Messa seguita con la moglie, il marito, i figli?.....qualcuno vuole dire ai futuri sposi cristiani che il Vangelo ha tanto da dire tutt'oggi alle nostre famiglie?......io penso che se ogni famiglia cristiana imparasse a pregare, a pregare, a pregare, a pregare, la parola "crisi famigliare" verrebbe cancellata dal vocabolario. Il mio pensiero dunque è questo: Famiglia uguale Preghiera. Il totale abbandono alla Volontà Divina risolve tutti i problemi, tutte le incomprensioni, la Famiglia allora non corre alcun rischio. Nelle case dove c'è preghiera c'è serenità.......
venerdì 2 ottobre 2015
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