Oggi è una giornata triste per la mia famiglia e per la mia isola. La Sardegna brucia, migliaia di ettari di boschi incontaminati sono andati in cenere in ventiquattro ore, e purtroppo ancora non è finita. Tutto questo, se pur triste, rientra nelle normali estati sarde. Questa volta però è diverso, è più doloroso del solito, questa volta ci ha toccato il cuore. La famiglia di mia moglie, Rossana, possiede, o forse dovrei dire possedeva, un bosco secolare di circa trentacinque ettari. Piante secolari, querce, lecci, ginepri, corbezzoli, e tutte le piante tipiche dell'isola formavano un paradiso fitto e rigoglioso dove abitavano in armonia flora fauna selvatica e allevamenti produttivi. Meta di scampagnate, gite e passeggiate in ogni periodo dell'anno, una di quelle cose di cui essere orgogliosi. Tutto questo oggi non esiste più, al posto del paradiso c'è l'inferno fatto di cenere e di morte. Ignoti con una ferocia indescrivibile e incomprensibile hanno appiccato il fuoco in uno degli angoli più belli della Sardegna e dopo chilometri e chilometri ha divorato il nostro eden. Non ci son parole per descrivere il graffio indelebile cagionato alle nostre anime. Anni e anni di ricordi, di odori, di colori, la strana sensazione di camminare nel letto di foglie sempre un po umide del sottobosco mai baciato dal sole, i "corrazzi" lasciati dai cinghiali, i camminamenti di mucche al pascolo, le sorgenti sparse qua e la nella frescura del fittissimo verde. "Su Tuvu" era un essere vivente con i suoi pensieri e con il suo spirito buono e silenzioso che ci accompagnava nella nostra vita. E' come aver perso un parente, un amico. Il nostro pensiero va a tutte quelle persone la cui economia, la cui esistenza dipendeva dalla foresta o da parte di essa. Il nostro pensiero va ai volontari, Vigili del Fuoco, Guardie Forestali, Carabinieri, Protezione Civile che mettendo a repentaglio la loro vita hanno tentato invano di salvare il bosco. Il nostro pensiero va anche ai delinquenti che pur di ricavare quattro soldi stanno ogni anno di più, mandando in fumo il futuro dei nostri figli, bruciando ciò che i nostri nonni hanno costruito e preservato, non sanno o forse non conoscono ancora la Giustizia Divina che inesorabilmente si abbatterà prima o poi su di loro.
Ringraziamo il Signore comunque per quanto avuto in questi anni. Preghiamo affinché pensi Lui con la Sua Divina Providenza a tutte le persone che vivevano con e per il bosco.
Prego per tutti i parenti e gli amici di Nurallao che hanno perso tutto ciò che possedevano!!!
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