Ti chiedo anche, o Signore, di difendere questa città del popolo cagliaritano dalle incursioni dei nemici e fa che si allontanino dal culto degli idoli e respingano gli inganni dei diavoli e riconoscano come vero, unico Dio, Gesù Cristo, Nostro Signore. E quanti fra loro soffriranno per qualche malattia, se verranno nel luogo dove sarà posto il mio corpo, per recuperare la salute o se altrimenti si troveranno stretti dai flutti del mare o saranno oppressi da popoli barbari o saranno rovinati da carestie o da pesti, dopo aver pregato me, servo tuo, siano salvi per Te, Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, Luce dalla Luce, e siano liberati dalle loro sofferenze. »
Efisio (Elia in Antiochia, III secolo – Nora, 15 gennaio 303) è stato un martire cristiano sotto Diocleziano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Il suo culto è molto diffuso in Sardegna, l'isola dove subì il martirio.
Nacque ad Elia, alle porte di Antiochia in Asia minore, intorno alla metà del III secolo da madre pagana e padre cristiano. Fu arruolato tra le truppe di Diocleziano per combattere i cristiani, ma durante il viaggio verso l’Italia si convertì al Cristianesimo.
Secondo una leggenda devozionale, durante una notte gli sarebbe apparsa una croce che splendeva fra le nuvole: mentre contemplava questo strano fenomeno, avrebbe udito una voce misteriosa dal cielo che gli rimproverava il fatto di essere persecutore dei cristiani e, per questo, gli veniva preannunziato il suo martirio.
Inviato in Sardegna per difendere gli interessi dell'Impero romano, fu accusato di infedeltà ed egli stesso rivelò a Diocleziano di essersi convertito alla fede cristiana. Venne imprigionato, torturato e messo a morte sul patibolo di Nora il 15 gennaio 303.
A Cagliari
Efisio viene venerato in particolare a Cagliari, nella chiesa Stampacina a lui intitolata, e a Pula, nella chiesetta romanica costruita sulla spiaggia di Nora dove, secondo la tradizione, il santo subì il martirio per decapitazione.
Festeggiamenti in onore di sant'Efisio si tengono principalmente due volte all'anno: il 15 gennaio, giorno in cui la Chiesa Cattolica ne ha fissato sul calendario la Memoria Liturgica, ed il 1º maggio, la festa grande, quando la statua del santo viene portata in processione per sciogliere un voto fattogli dalla municipalità nel 1656 affinché liberasse Cagliari dalla peste. In altre due occasioni un simulacro del santo viene portato in processione per le vie cittadine: durante la Settimana Santa, la sera del giovedì, nella tradizionale visita a sette chiese storiche; e il Lunedì dell'Angelo, giorno di Pasquetta, quando la statua viene portata sino alla Cattedrale per sciogliere un altro voto, quello risalente al 1793, quando la città venne bombardata dalle navi da guerra della Francia rivoluzionaria.
Tutti gli eventi legati al culto di sant'Efisio a Cagliari vedono protagonista l'Arciconfraternita del Gonfalone e di sant'Efisio Martire, con sede nella chiesa di Stampace, preposta principalmente alla promozione della devozione al santo.
Le vicende della vita e martirio di sant'Efisio d'Elia sono anche rappresentate nel dramma storico in due atti scritto dal regista Giuseppe Curreli, e rappresentato per la prima volta al Teatro Alfieri di Cagliari nel maggio 2006. L'opera è finemente completata dalla musica originale del compositore Boris Luciano Smocovich.
Il 12 maggio 2011 le reliquie di sant'Efisio vengono finalmente consegnate alla città di Cagliari nel corso di una solenne celebrazione eucaristica. Sino a questo momento erano custodite a Pisa. [2] Con l'occasione sant'Efisio viene anche proclamato patrono della Brigata Sassari, che viene incaricata della custodia delle reliquie.
La Sagra di sant'Efisio martire è la festa più importante della città di Cagliari ed una tra le processioni a piedi più lunga d'Europa; ogni anno si svolge il 1º maggio e vede coinvolta tutta la Sardegna. Da Cagliari la statua del santo si dirige verso Pula passando attraverso Sarroch e Villa San Pietro. Da Pula viene poi condotta a Nora dove si trova l'antica chiesa che prende nome del Santo poiché vi si trovano le sue reliquie. Dopo due giorni di preghiere la Statua riparte alla volta di Cagliari accompagnata in processione dai fedeli dopo aver percorso a piedi circa 80km.
Nel 1656, dopo la terribile ondata di peste che sconvolse la città di Cagliari, la cerimonia in onore del santo assunse i fasti che a tutt'oggi si possono osservare. Dopo la peste i consiglieri cagliaritani legarono la città al voto perpetuo di celebrare annualmente sant'Efisio per ringraziarlo della salute ritrovata, e fu scelto il mese di maggio proprio perché simbolo di rigenerazione della natura.
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