Come promesso, oggi vi propongo l'altra forma musicale tipica della mia isola, il canto a tenore!
Il canto a tenore (in sardo su tenore, su concordu, su contrattu, su 'ussertu, s'agorropamentu, cantu a proa) è uno stile di canto corale sardo di grande importanza nella tradizione locale, sia perché espressione artistica di matrice originale e autoctona, sia perché espressione sociale del mondo agro-pastorale, strato sociale fortemente caratterizzante l'isola.
Il canto a tenore è stato inserito dall'UNESCO tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità e perciò considerato "Patrimonio intangibile dell'Umanità",[1] data la sua unicità.
Origini
Le notizie sulle origini del canto a tenore sono troppo vaghe per permetterci una precisa datazione: alcune testimonianze, risalenti all'epoca pre-cristiana, accennano a un canto a quattro voci eseguito dai prigionieri di Roma provenienti dalle zone interne dell'isola, e c'è chi fa risalirne la nascita del canto addirittura al periodo nuragico. Si ritiene inoltre che il canto a tenore sia nato come l'imitazione delle voci della natura: su bassu imiterebbe il muggito del bue, sa contra il belato della pecora e sa mesu oche il sibilo del vento, mentre il solista sa oche impersonifica l'uomo stesso, colui che è riuscito a dominare la natura.
Composizione
Il quartetto che compone Su Tenore è formato da su bassu (il basso), sa contra o sa 'ontra (il baritono), sa mesu boche, sa mesa 'oche o sa mesu vo'e (il contralto) e sa boche, sa 'oche o sa vo'e (la voce solista) che oltre a cantare la poesia deve scandire il ritmo e la tonalità che il coro vero e proprio deve seguire armoniosamente.
Il basso è la prima voce gutturale del gruppo, il suo suono (molto ingolato), cioè, viene emesso per mezzo di una vibrazione continua delle corde vocali. Esso ha il compito di "costruire le fondamenta" della melodia, eseguendo una nota base, monotona alla tonalità precedentemente stabilita dalla voce solista.
La contra è la seconda voce gutturale del gruppo, il suo suono è cupo e sfocato;pur essendo meno "raschiato" del basso,la contra ha un suono più pulito e metallino di quest'ultimo.La Contra si congiunge al basso su un intervallo di quinta, formando il classico "accordo gutturale", peculiarità in cui consiste la vera e propria differenza del tenore dalle altre forme di espressione polifonica.
La mezza voce (sa mesa 'oche) infine funge da "fattore dolcificante" nei confronti del ruvido suono emesso dal duetto basso-contra; la sua vivace melodia ha il compito di completare la polifonia del terzetto, rendendola più viva e soprattutto più vaga. La mezza voce, infatti, è l'unico componente del gruppo che modifica di continuo la sua melodia: basso e contra al contrario - non variano tonalità se non quando la voce (sa 'oche) ne imposta una diversa
Esecuzione
Il brano, solitamente, è una poesia rimata che viene eseguita in varie modalità secondo la metrica su cui è impostata: le composizioni endecasillabiche (undici sillabe per verso) si prestano per essere cantate a "sa seria" o a "boghe e' notte" (il canto che prevede un'esecuzione più pacata e malinconica); mentre le poesie con scansione sillabica ridotta (sette-otto sillabe per verso) sono in genere eseguite in varianti più ballabili
A primo impatto il canto a tenore può apparire uguale per tutti i paesi che lo praticano; le differenze tra paese e paese sono invece varie e notevoli: nell'area del Supramonte (Orgosolo, Oliena, Mamoiada) il canto è caratterizzato dall'esecuzione di sillabe aperte (bim bam) e da un basso secco e aperto, al contrario della zona di Orune dove il basso e le sillabe eseguite dal terzetto, sono più cupe, chiuse e rotonde (bom).
Generalmente i gruppi sono composti da bassu, contra, mesu oche e oche. Incomincia sempre la oche che incomincia il canto, seguono poi gli altri componenti del gruppo in un accompagnamento musicale arrangiato. I cantanti che accompagnano il canto generalmente intervengono cantando in un modo sfalsato rispetto alla voce solista, questo per un'esigenza musicale.
L'espressione a tenore deriva dal latino ad tenorem, ovvero in modo continuo e con tono di voce sostenuto. Questo sta a indicare la caratteristica ripetitiva dell'accompagnamento de su tenore. Altri tipi di terminologia sono rappresentati da:
- Cuncordu dal latino cum cordum, letteralmente con cuore, con sentimento, con armonia;
- Cuntrattu dal latino cum tractum, significa con trasporto e con melodia, da cui trattu, traju, traviu;
- Cuntzertu o Ussertu, dal latino cum sero, sta per con intreccio o con la traccia
Questo che vi propongo è il mio gruppo preferito, e anche il più famoso al mondo!!!
Buon ascolto!!
Straordinari! Questi canti mi affascinano, mi pare abbiano la capacità di metterci in ascolto della storia, delle radici più lontane e più profonde!!!!
RispondiEliminaBelli vero???..anche a me danno la stessa sensazione!!
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