venerdì 31 maggio 2013

31 MAGGIO 2013



Oggi è un giorno importante per il mio paese adottivo, oggi Senorbì sarà Consacrato al Cuore Immacolato di Maria. Al termine del Suo mese il paese e i suoi abitanti si affidano cecamente a Lei, alla Sua bontà al Suo Infinito amore. Il nostro parroco don Nicola ci accompagna e ci guida in questo cammino di speranza, le nostre Suore lo aiutano e vivono in mezzo a noi come Angeli Custodi della nostra fede, don Guido con la sua saggezza è un riferimento per tutti. Queste persone che ho citato sono il grande regalo che Maria fa quotidianamente al paese, l'altro grande regalo è la grandissima fede che contraddistingue Senorbì. Ho girato l'Italia in lungo e in largo, ma raramente ho visto paesi legati a Dio come i Senorbiesi, sempre pronti ad organizzare, sempre pronti a partecipare numerosissimi a tutte le iniziative della Chiesa. La nostra chiesa è piccola ma sempre piena piena, sabato, domenica, e tutte le feste del Signore. Gruppi di preghiera, oratorio, ministranti, famiglie, sposi, uomini, donne, rispondono sempre alla Chiamata e pregano, pregano, pregano. Credetemi, non è una cosa che si vede dappertutto.
Oggi il paese dice: Grazie Maria!!! siamo tuoi figli, a te affidiamo tutte le nostre speranza, le nostre paure, le nostre fatiche, le nostre preoccupazioni, le nostre gioie!!! .......Prega per noi!!!

martedì 21 maggio 2013

GIGI RIVA

 
 
File:Gigiriva1976.jpgLuigi Riva, detto Gigi (Leggiuno, 7 novembre 1944), è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, campione italiano nel 1970 con la maglia del Cagliari, campione europeo nel 1968 e vice-campione del mondo nel 1970 con la Nazionale italiana di cui detiene il record di marcature con 35 gol.
Unanimemente considerato uno dei migliori giocatori italiani di ogni epoca, occupa la 74ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori del XX secolo stilata dalla rivista World Soccer.
Gianni Brera lo soprannominò "Rombo di Tuono".
Dopo essere stato presidente del Cagliari per pochi mesi nel 1986-1987, ha ricoperto il ruolo di team manager della Nazionale italiana dal 1990 al 2013.

 Attaccante puro, mancino naturale, giocava col numero 11 partendo dalla posizione di ala sinistra accentrandosi. Ricoprì anche il ruolo di centravanti. Forte fisicamente nei contrasti, praticamente imbattibile sullo scatto breve, dotato di dribbling secco e tecnica essenziale, queste caratteristiche lo rendevano quasi immarcabile per i difensori della sua epoca. Fortissimo nel gioco di testa, abile e spettacolare in acrobazia, era dotato di un tiro da distanza potente, fulmineo ed imprevedibile. Il suo piede sinistro, ovvero il piede preferito, era chiamato dai tifosi del Cagliari "Il piede oro", vista la grande abilità del giocatore con questo piede.







Che dire, per quelli della mia generazione è sempre stato un mito, lo abbiamo visto giocare quasi niente, ma in ogni angolo dell'isola si raccontano le sue imprese calcistiche, si descrivono le azioni a memoria, si racconta di come ne parlava la stampa nazionale ed estera. Gigi Riva non è sardo, ma è come se lo fosse, vive da sempre nell'isola e cosa più importante è ed è sempre stato il più grande tifoso del Cagliari, ha rinunciato ai soldi e  alla fama che avrebbe potuto avere nella Juventus e in altre grandi squadre, per amore del mio Cagliari. Ha regalato alla Sardegna uno scudetto e porta in alto il nome della mia isola nel mondo. Il più grande cannoniere della nazionale con 35 gol è Gigi Riva, si, Gigi Riva del Cagliari 1970. Ora dopo cinquant'anni lascia la nazionale italiana ma è nella storia del calcio mondiale  ed è conosciuto con l'appellativo di "Rombo di Tuono" per via del suo potentissimo sinistro. Il Cagliari Calcio qualche hanno fa ha ritirato la maglia numero 11 in suo onore. Grazie Gigi per l'amore che hai dato alla Sardegna, ti posso garantire che ancora oggi, pur non avendo visto dal vivo le tue gesta, la Sardegna ti ama.
 
 
 

domenica 19 maggio 2013

POMP AND CIRCUMSTANCE

Sir Edward William Elgar (Broadheath, 2 giugno 1857Worcester, 23 febbraio 1934) è stato un compositore inglese, appartenente alla corrente romantica.
Molte delle sue principali opere per orchestra, fra cui le marce Pomp and Circumstance e le Enigma Variations, furono accolte con grande successo. Compose inoltre oratori, musica da camera, sinfonie, musica per coro e concerti strumentali.
 
 
 
E' la musica che amo suonare e  ascoltare

sabato 18 maggio 2013

CALA GOLORITZE' - UN ANGOLO DI PARADISO

 
 
 
 
 
Cala Goloritzé è una spiaggia che si trova nel territorio comunale di Baunei nella parte sud del Golfo di Orosei in provincia dell'Ogliastra. La spiaggia, una delle più suggestive della Sardegna, nata da una frana nel 1962 è famosa per il pinnacolo alto 143 metri che sovrasta la cala, noto anche ai climbers per le sue vie d'arrampicata sportiva; la più famosa è la Sinfonia dei Mulini a vento, aperta da Manolo e Alessandro Gogna alla fine degli anni settanta. Altro elemento caratteristico della spiaggia è l'arco naturale che si apre sul lato destro della baia. In un anfratto tra le rocce all'interno della spiaggia è inoltre presente una sorgente d'acqua dolce che dal sottosuolo sfocia in mare. L'arenile è composto di piccoli ciottoli bianchi e sabbia. Goloritzé è raggiungibile via mare, o con un sentiero che dall'altopiano del Golgo giunge alla cala, con un dislivello di 470 metri e circa un'ora e mezzo di cammino. Attualmente (dall'estate del 2007) la costa in prossimità della spiaggia (200 m dalla riva) è completamente chiusa al traffico di imbarcazioni a motore per preservare la spiaggia dall'inquinamento e dall'assalto dei turisti.
Per arrivare alla spiaggia via mare, la via più comoda e meno impegnativa, sono disponibili dei servizi di trasporto e noleggio imbarcazioni dai vicini porti di Arbatax, Santa Maria Navarrese (comune di Baunei).
Cala Goloritzè è stata dichiarata "Monumento Naturale" della Regione Sardegna nel 1993, e poi nominata "Monumento Nazionale Italiano" nel 1995.

mercoledì 15 maggio 2013

GRANDE NOTIZIA

Papa Francesco a settembre sarà a Cagliari
Il Pontefice: "Desidero visitare Bonaria"


                             

                                                      

Papa Francesco a settembre sarà a Cagliari Il Pontefice: "Desidero visitare Bonaria"
Papa Francesco sarà a settembre a Cagliari per visitare il santuario della Madonna di Bonaria. L'annuncio nel corso dell'udienza generale in Piazza San Pietro. "Il viaggio in Sardegna era nell'aria", ha poi  confermato Padre Lombardi.
Poi le parole del Pontefice per spiegare il desiderio di visitare il santuario cagliaritano. "Tra la città di Buenos Aires e Cagliari c'è fratellanza, per una storia antica: quando l'ha fondata il fondatore voleva nominarla città della Santissima Trinità, ma i marinai che lo avevano portata lì, erano sardi e volevano chiamarla Bonaria, c'è stato scontro" ha raccontato il Papa.
Che poi ha continuato: "Si è giunti a una mediazione chiamandola 'Città della Santissima Trinità e porto di nostra Signora di Bonaria', ma - ha aggiunto papa Bergoglio - era troppo lunga, e sono rimaste le ultime due parole, 'Buona aria- Buenos Aires, ma è per la Madonna di Bonaria", ha assicurato ai sardi presenti.
LE PAROLE DI PADRE LOMBARDI - "Il viaggio in Sardegna era nell'aria, ed è stato bello che il Papa lo abbia annunciato personalmente" davanti ai vescovi e alla delegazione dei sardi, ha detto padre Federico Lombardi conversando con i giornalisti, e aggiungendo che "la data è da precisare, e la Sardegna completa la agenda dei viaggi papali per quest'anno".
 

domenica 12 maggio 2013

SANT'IGNAZIO

Ignazio da Laconi


   
 
Ignazio da Laconi, al secolo Vincenzo Peis (Laconi, 17 dicembre 1701Cagliari, 11 maggio 1781), è stato un frate cappuccino, venerato come santo dalla Chiesa Cattolica..
La sua memoria liturgica ricorre l'11 maggio, giorno della sua morte. La Chiesa Cattolica lo reputò degno di tale titolo riconoscendogli di aver svolto per tutta la vita un'opera umile e al tempo stesso dedita agli altri; inoltre, per la proclamazione della santità, come di prassi in questi casi, furono attribuiti alla sua intercessione alcuni miracoli, come la guarigione di un' inferma, che avrebbe riacquistato l'utilizzo delle gambe. Da questo miracolo è poi partito il processo di beatificazione.
Le spoglie del santo riposano nel Convento dei Frati Cappuccini in viale Fra Ignazio, a Cagliari. Periodicamente l'urna con le spoglie del santo viene portata in pellegrinaggio lungo tutta l'isola di Sardegna, un evento che richiama sempre numerosissimi fedeli.
Esiste inoltre un mensile, "La Voce Serafica", nato per devozione all'attività dello stesso frate cappuccino.
L'11 maggio 2007 Sant'Ignazio da Làconi è stato proclamato patrono della Provincia di Oristano.

 

Biografia

Vincenzo Peis nacque a Làconi, centro abitato attualmente in provincia di Oristano, il 17 dicembre 1701, da famiglia umile ma dignitosa, che lo educò nei valori cristiani.
Visse a Làconi, dedito al lavoro nei campi, fino al 1721, quando, avvertendo sempre più pressante la chiamata a farsi Frate, decise di presentarsi al Padre Provinciale dei Cappuccini di Cagliari, perché lo ammettesse al Noviziato.
Entrò nel convento dei Novizi, allora presso la chiesa di San Benedetto a Cagliari, il 10 novembre 1721. Prese il nome di Fra' Ignazio.
Terminato il noviziato, il 10 novembre del 1722 fece la solenne Professione religiosa. Fu trasferito da Cagliari al Convento di Iglesias e da qui peregrinò in vari conventi dell'Isola, quelli di Sanluri, Domusnovas, Oristano, Quartu Sant'Elena e poi nuovamente a Cagliari, presso il Convento di Sant'Antonio, dove alloggerà sino alla morte.
Per quasi quaranta anni, dal 1741, fu frate questuante; la sua figura di umile fraticello, un po' curvo e sempre assorto nella preghiera del Rosario, diventa presto cara ai cagliaritani, che si abituano a vederlo percorrere le strette e ripide strade della città, mentre non nega aiuto e consiglio a chi glielo chiede. Intanto cresce la fama della sua santità, si estende a tutta l'Isola e da ogni sua parte giungono a Cagliari pellegrini per incontrare il frate, spesso sperando di ricevere da lui uno di quei miracoli, che si narrava avesse compiuto.
 
Nel 1779 divenne cieco e fu per questo esentato dagli obblighi del suo incarico.
Nella inoltrata primavera del 1781, l'11 maggio, Fra Ignazio, questo grande personaggio della Cagliari del XVIII secolo, morì, confortato dai sacramenti della religione a cui dedicò la sua vita.
Il 16 giugno 1940, nella Basilica di San Pietro, il papa Pio XII lo dichiarò beato. Il 21 ottobre 1951, dallo stesso papa, ancora nella Basilica di San Pietro, Ignazio da Làconi viene proclamato santo.

Il culto

 
Sant'Ignazio da Làconi è venerato in tutta la Sardegna, dove esistono diverse chiese a lui dedicate; la prima è stata fondata nel 1951 a Norbello.
La devozione per questo santo è particolarmente sentita proprio a Làconi, suo paese natale, dove si trova ancora la casa in cui Vincenzo Peis visse sino all'età di venti anni con la famiglia e la chiesa in cui venne battezzato.
Altro importante centro della devozione al santo è Cagliari, dove egli visse da religioso.
Nella città capoluogo i posti legati a Fra Ignazio sono prevalentemente due, ovvero il convento presso la chiesa di San Benedetto, oggi in zona centralissima, nel quale il santo visse il noviziato e soprattutto il Convento di Sant'Antonio, dove si venerano le sue spoglie ed è possibile vedere la celletta dove trascorse gran parte della sua vita.
La devozione per il Santo è sentita anche nel Sulcis, in particolare a Domusnovas, dove si trova una Chiesa parrocchiale a lui dedicata. La tradizione e i documenti testimoniano che abbia soggiornato nei primi anni della sua vita conventuale nella Chiesa di San Daniele con annesso l'antico Convento dei frati Cappuccini.
 
 
 
 

venerdì 10 maggio 2013

CHI SEI?

 
Chi sei?? Hai quattro occhi, due corna o antenne, due scudi, degli strani gambali, un'armatura e una faccia a rombo. Gli esperti dicono che sei un Sardo, sei stato un abitante della mia isola. Sei fatto di bronzo.
 
Quando mi capita di passare davanti ad una delle 7000 torri nuragiche ti immagino in cima che scruti l'orizzonte, che osservi la nostra meravigliosa isola e penso che forse vedevi cose che oggi non ci sono più, o forse si.
 
Si parla di te come  un temibile guerriero che solcava i mari in cerca del prezioso stagno, che 3000 anni fa, partendo dalla Sardegna navigavi sino ad arrivare nelle isole britanniche, in Portogallo, nello Zimbawe, alcuni nostri conterranei sono raffigurati nelle scene di guerra al fianco del grande faraone Ramses II. Mi sembra incredibile.
 
Pare che i tuoi contemporanei conoscessero e usassero addirittura la polifonia molto tempo prima che venisse riscoperta dall'uomo moderno. Le vostre melodie sono giunte sino a noi e sono apprezzate in tutto il mondo, il vostro strumento musicale, anch'esso polifonico, si usa ancora.
 
 
Gli studiosi dicono che adoravate un solo dio,  Sardus Pater Babbai e una sola dea, la Mater Mediterranea.
 
 
Vorrei tornare indietro nel tempo per vedere il tuo mondo, la mia isola, per capire realmente e rispondere alla mia domanda:
"chi sei"??
 

mercoledì 1 maggio 2013

SANT'EFISIO



Sant'Efisio

Ti chiedo anche, o Signore, di difendere questa città del popolo cagliaritano dalle incursioni dei nemici e fa che si allontanino dal culto degli idoli e respingano gli inganni dei diavoli e riconoscano come vero, unico Dio, Gesù Cristo, Nostro Signore. E quanti fra loro soffriranno per qualche malattia, se verranno nel luogo dove sarà posto il mio corpo, per recuperare la salute o se altrimenti si troveranno stretti dai flutti del mare o saranno oppressi da popoli barbari o saranno rovinati da carestie o da pesti, dopo aver pregato me, servo tuo, siano salvi per Te, Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, Luce dalla Luce, e siano liberati dalle loro sofferenze. »



Efisio (Elia in Antiochia, III secoloNora, 15 gennaio 303) è stato un martire cristiano sotto Diocleziano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Il suo culto è molto diffuso in Sardegna, l'isola dove subì il martirio.
 
 
Nacque ad Elia, alle porte di Antiochia in Asia minore, intorno alla metà del III secolo da madre pagana e padre cristiano. Fu arruolato tra le truppe di Diocleziano per combattere i cristiani, ma durante il viaggio verso l’Italia si convertì al Cristianesimo.
Secondo una leggenda devozionale, durante una notte gli sarebbe apparsa una croce che splendeva fra le nuvole: mentre contemplava questo strano fenomeno, avrebbe udito una voce misteriosa dal cielo che gli rimproverava il fatto di essere persecutore dei cristiani e, per questo, gli veniva preannunziato il suo martirio.
Inviato in Sardegna per difendere gli interessi dell'Impero romano, fu accusato di infedeltà ed egli stesso rivelò a Diocleziano di essersi convertito alla fede cristiana. Venne imprigionato, torturato e messo a morte sul patibolo di Nora il 15 gennaio 303.

 
A Cagliari
Efisio viene venerato in particolare a Cagliari, nella chiesa Stampacina a lui intitolata, e a Pula, nella chiesetta romanica costruita sulla spiaggia di Nora dove, secondo la tradizione, il santo subì il martirio per decapitazione.
Festeggiamenti in onore di sant'Efisio si tengono principalmente due volte all'anno: il 15 gennaio, giorno in cui la Chiesa Cattolica ne ha fissato sul calendario la Memoria Liturgica, ed il 1º maggio, la festa grande, quando la statua del santo viene portata in processione per sciogliere un voto fattogli dalla municipalità nel 1656 affinché liberasse Cagliari dalla peste. In altre due occasioni un simulacro del santo viene portato in processione per le vie cittadine: durante la Settimana Santa, la sera del giovedì, nella tradizionale visita a sette chiese storiche; e il Lunedì dell'Angelo, giorno di Pasquetta, quando la statua viene portata sino alla Cattedrale per sciogliere un altro voto, quello risalente al 1793, quando la città venne bombardata dalle navi da guerra della Francia rivoluzionaria.
Tutti gli eventi legati al culto di sant'Efisio a Cagliari vedono protagonista l'Arciconfraternita del Gonfalone e di sant'Efisio Martire, con sede nella chiesa di Stampace, preposta principalmente alla promozione della devozione al santo.
Le vicende della vita e martirio di sant'Efisio d'Elia sono anche rappresentate nel dramma storico in due atti scritto dal regista Giuseppe Curreli, e rappresentato per la prima volta al Teatro Alfieri di Cagliari nel maggio 2006. L'opera è finemente completata dalla musica originale del compositore Boris Luciano Smocovich.
Il 12 maggio 2011 le reliquie di sant'Efisio vengono finalmente consegnate alla città di Cagliari nel corso di una solenne celebrazione eucaristica. Sino a questo momento erano custodite a Pisa. [2] Con l'occasione sant'Efisio viene anche proclamato patrono della Brigata Sassari, che viene incaricata della custodia delle reliquie.
 
 
La Sagra di sant'Efisio martire è la festa più importante della città di Cagliari ed una tra le processioni a piedi più lunga d'Europa; ogni anno si svolge il 1º maggio e vede coinvolta tutta la Sardegna. Da Cagliari la statua del santo si dirige verso Pula passando attraverso Sarroch e Villa San Pietro. Da Pula viene poi condotta a Nora dove si trova l'antica chiesa che prende nome del Santo poiché vi si trovano le sue reliquie. Dopo due giorni di preghiere la Statua riparte alla volta di Cagliari accompagnata in processione dai fedeli dopo aver percorso a piedi circa 80km.
Nel 1656, dopo la terribile ondata di peste che sconvolse la città di Cagliari, la cerimonia in onore del santo assunse i fasti che a tutt'oggi si possono osservare. Dopo la peste i consiglieri cagliaritani legarono la città al voto perpetuo di celebrare annualmente sant'Efisio per ringraziarlo della salute ritrovata, e fu scelto il mese di maggio proprio perché simbolo di rigenerazione della natura.