lunedì 26 maggio 2014

GIORNATA SPECIALE

 
 
Ieri è stata una giornata speciale per la mia piccola Aurora e per tutta la famiglia. Il giorno della Prima Comunione, un sacramento meraviglioso, un emozione travolgente. Aurora ha vissuto questo momento concentrandosi sull'essenza del significato che rappresenta, Gesù si fa Pane ed entra in noi. Grazie infinite a Dio, grazie infinite a don Nicola, grazie infinite a suor Feanna (catechista di Aurora) a suor Maria Grazia (madre superiora) e a suor Elisa, pregano per noi e spendono la loro esistenza tenendo il lumicino che ci aiuta a trovare la strada per il Paradiso.
 



 

sabato 24 maggio 2014

HOCKAY SU PRATO



Foto
Una bella realtà in Sardegna è rappresentata da uno sport poco conosciuto in Italia, l'hockay su prato. Gioco di squadra che se seguito non ha niente da invidiare al calcio, agonismo passione ma difficoltà tecniche, a mio parere, superiori a tutti gli sport affini. E' una disciplina che nonostante la discreta diffusione nel territorio nazionale non rientra tra  gli sport professionistici. Gli atleti che  disputano i campionati nazionali ed europei lo fanno praticamente gratis.
Nell'isola vantiamo ben cinque società di Hockay: Amsicora, Suelli, Cus Cagliari, Ferrini, e Uras, tutte nei campionati nazionali di A1 e A2, con diversi atleti permanentemente convocati nella nazionale italiana.
Oggi e domani quattro squadre italiane si sfideranno a Bra (Cuneo) per l'assegnazione dello scudetto, protagoniste  HC Suelli , S.G. Amsicora (Cagliari),  HC Bra e HC Roma.
Naturalmente che vinca il migliore ma se "il migliore" dovesse essere HC Suelli è meglio!!!
HC Suelli è la squadra dove gioca Emiliano, mio figlio, per adesso nelle giovanili, per cui........FORZA SUELLI, portate a casa lo scudetto!!!
 
 
 
 

giovedì 15 maggio 2014

LE MIE ORIGINI

Fluminimaggiore, paese natio di mio padre. Lungo la SS 126, dopo la cittadina di Iglesias, capitale del Sulcis, ci si addentra in una fitta boscaglia di querce, lecci, olivastri, ginepri. Dal livello del mare in circa 15 km si arriva al piccolissimo borgo di Sant'Angelo a 600 metri di altitudine, per poi ridiscendere sino alle bellissime spiagge di Portixeddu e la Costa Verde. Lungo questa discesa, dopo Sant'Angelo, in mezzo alle montagne, si intravede una maestosa costruzione punico-romana, è il Tempio di Antas. 
 
                                                                     Tempio di Antas
Il tempio di Antas è un tempio punico-romano dedicato all'adorazione del dio eponimo dei sardi Sardus Pater Babai (Sid Addir per i cartaginesi). È situato ad una decina di chilometri circa a sud del paese di Fluminimaggiore, in una zona in cui stanziarono cartaginesi e romani, attirati dagli abbondanti giacimenti di piombo e ferro presenti nel territorio.

Il tempio punico

Sotto la gradinata di accesso al tempio romano sono presenti i resti del precedente tempio cartaginese dedicato al dio Sid Addir, continuazione del precedente culto nuragico tributato al dio delle acque e della vegetazione. Il primo sacello venne edificato nel 500 a.C. su un affioramento di roccia calcarea ritenuta sacra e nel 300 a.C. il tempio venne ristrutturato. Intorno all'altare sono stati ritrovati molti reperti punici.

Il tempio romano

tempio romano venne costruito per il volere dell'imperatore Augusto (27 a.C.-14 d.C.) e restaurato durante Caracalla (213-217 d.C.) sull'area del tempio punico. Il tempio venne scoperto nel 1836 dal generale Alberto La Marmora e assunse la forma attuale dopo la ricostruzione avvenuta nel 1967. La parte anteriore del tempio è composta da sei colonne, quattro frontali e due poste ai lati, alte otto metri circa e aventi capitelli di ordine ionico. Originariamente era anche presente un frontone triangolare. La cella centrale era accessibile tramite due aperture laterali. Nel pavimento della cella è visibile una parte di un mosaico. Infine la parte sacra del tempio è dotata di due recipienti quadrati, profondi circa un metro, i quali contenevano l'acqua utilizzata nei riti di purificazione. Probabilmente era presente una statua del Sardus Pater Babai che, a giudicare dalle dimensioni di un dito rinvenuto in loco, poteva avere un'altezza di circa 3 metri. Nell'area del tempio sono stati repertati soprattutto doni votivi come statue e monete.

L'area archeologica

Nell'area archeologica intorno al tempio sono inoltre presenti:
  • una piccola necropoli, nella zona antistante il tempio (scoperta nel 1984, oggi le tre tombe ritrovate non sono visibili);
  • i resti di un antico villaggio nuragico (1200 a.C.-900 a.C.) usato anche in età tardo-romana;
  • le cave romane, da cui si estraevano i massi calcarei usati per realizzare il tempio;
  • un antico sentiero che collega l'area archeologica ad una grotta di interesse speleologico nella quale, grazie ad alcuni ritrovamenti di oggetti nuragici, si ritiene che venisse praticato il culto dell'acqua.
Non meno importanti gli antichissimi affioramenti rocciosi che contribuiscono a rendere interessante il contesto naturalistico
 
Ci troviamo in una delle zone più belle dell'isola dove le montagne e il mare si confondono, paesaggi mozzafiato, natura incontaminata, lontani dal frastuono del turismo di massa. Un vero angolo di paradiso.....
 
 
 
                                                         Tempio di Antas
                                                                      Fluminimaggiore
                                                          spiaggia

                                                                    piazzetta di Portixeddu


Le grotte "Su Mannau"
 
 

domenica 11 maggio 2014

UN SARDO AL GIRO D'ITALIA



Giro d'Italia al via, Fabio Aru può stupire


Tra i 198 corridori che venerdì 9 maggio prenderanno parte al Giro d’Italia ci sarà anche Fabio Aru, giovane scalatore di Villacidro, alla seconda esperienza nella corsa rosa. Il 23enne isolano sarà uno dei capitani dell’Astana, la forte squadra kazaka vincitrice del Giro d’Italia dello scorso anno con Vincenzo Nibali.

CAGLIARI - “Al Giro Aru sarà la sorpresa”. Queste le parole del ct della nazionale italiana Davide Cassani qualche settimana fa. In un ciclismo italiano che fatica a tornare ai fasti di un tempo, il corridore di Villacidro è senza dubbio il giovane italiano di maggior prospettiva per quanto riguarda le corse a tappe. Classe 1990, Aru, vanta un palmarès di grande prestigio già da dilettante: due vittorie al Giro della Valle d’Aosta, un Toscana-Terra di Ciclismo, una Bassano-Montegrappa e un Giro delle Valli Cuneesi. Passato professionista nell’estate del 2012, il villacidrese ha subito dimostrato di avere la stoffa del campione, ottenendo un secondo posto con la maglia dell’Astana nella sesta tappa dell'USA Pro Cycling Challenge. Nel 2013 ha poi partecipato al Giro d’Italia, aiutando Vincenzo Nibali nella conquista della corsa rosa.
Ragazzo con la valigia proprio come il siciliano, Aru ha lasciato la Sardegna dopo aver conseguito la maturità classica. Un distacco non semplice, al punto da rifare le valigie e tornare indietro. La voglia di grande ciclismo tuttavia ha prevalso e i risultati stanno finalmente ripagando tutti i sacrifici fatti. Con lo "squalo dello stretto", Nibali , che ha messo nel mirino il Tour de France, Aru avrà l’occasione per dimostrare il suo valore nella corsa rosa. Ad affiancarlo ci sarà il vincitore del Giro del 2011 Michele Scarponi, con cui formerà la miglior coppia-classifica, insieme a quelle della Bmc Evans-Sanchez e della Tinkoff Roche-Majka. Sarà poi la strada a decidere chi dei due potrà giocarsi le carte per un posto sul podio a Trieste.
I sardi e il Giro d’Italia. Sono soltanto sei, oltre ad Aru, i corridori sardi che hanno preso parte al Giro d’Italia: i primi furono Domenico Uccheddu e Antonio Laconi nel 1930: i due tuttavia non terminarono la corsa. Negli anni ’60 toccò invece a Giovanni Garau (non è mio parente), al via nel 1961 e nel 1963, e a Giuseppe Bratzu, grande e sfortunato talento ciclistico di Ollastra Simaxis, costretto a interrompere la carriera proprio a causa di un gravissimo incidente occorsogli durante una tappa del Giro D’Italia del 1969. Più di recente hanno preso parte al Giro Emiliano Murtas nel 1997 e Alberto Loddo, al via nel 2004, 2006, 2008 e 2010. Per quanto riguarda i piazzamenti nelle singole tappe, il migliore è stato il terzo posto ottenuto da Loddo nella quarta tappa del Giro 2006. In classifica generale, il corridore ad aver ottenuto il miglior piazzamento è stato invece Aru, 42° lo scorso anno.
 
 
 

giovedì 1 maggio 2014

1° MAGGIO

In questo primo giorno di Maggio il mio pensiero va a Te, Maria Santissima, Madre di Dio e nostra, illumina sempre la nostra vita e guidaci all'Altissimo!!!.....grazie.