martedì 23 settembre 2014

23 SETTEMBRE - UN EROE CRISTIANO

 
Salvo D'Acquisto (Napoli, 15 ottobre 1920Torre di Palidoro, 23 settembre 1943) è stato un vice brigadiere dei Carabinieri, insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria per i fatti del 23 settembre 1943 che lo videro eroico protagonista
 
 
Salvo D'Acquisto nacque a Napoli, a Villa Alba, un edificio di 4 piani in via San Gennaro nel rione Antignano. Fu primogenito di cinque figli in una famiglia profondamente cristiana. Frequentò la scuola d'infanzia presso le salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice di via Alvino nel quartiere Vomero e successivamente il Liceo Vico.
Si arruolò giovanissimo nei Carabinieri come volontario il 15 agosto 1939, frequentando la Scuola Allievi fino al 15 gennaio 1940. Nuovamente volontario, partì per la Libia con la 608ª Sezione Carabinieri, presso Tripoli, a pochi mesi dall'inizio della seconda guerra mondiale, per l'esattezza il 23 novembre 1940; dopo essere rimasto ferito a una gamba, restò con il suo reparto in zona d'operazioni, sinché non contrasse una febbre malarica. Rientrò poi in Italia per frequentare dal 13 settembre 1942 la Scuola Allievi Sottufficiali Carabinieri di Firenze e diventare sottufficiale il 15 dicembre successivo. Uscitone appunto col grado di vice brigadiere, fu destinato alla stazione dei Carabinieri di Torrimpietra, all'epoca una zona rurale extraurbana a qualche decina di chilometri da Roma, lungo la via Aurelia, oggi frazione del comune di Fiumicino.
Dopo il proclama Badoglio, un reparto di truppe tedesche delle SS si era accasermato presso alcune vecchie postazioni precedentemente in uso alla Guardia di Finanza, nelle vicinanze della località Torre di Palidoro, che rientrava nella giurisdizione territoriale della stazione Carabinieri di Torrimpietra. Qui, il 22 settembre, alcuni soldati tedeschi che ispezionavano casse di munizioni abbandonate furono investiti dall'esplosione di una bomba a mano, probabilmente per imperizia nel maneggio degli ordigni. Due dei soldati morirono e altri due rimasero feriti.
Il comandante del reparto tedesco attribuì la responsabilità dell'accaduto ad anonimi attentatori locali e richiese la collaborazione dei Carabinieri della locale stazione, temporaneamente comandata da Salvo D'Acquisto per l'assenza del maresciallo comandante: minacciarono la rappresaglia se entro l'alba non fossero stati trovati i colpevoli. La mattina seguente, D'Acquisto, assunte alcune informazioni, provò a ribattere che l'accaduto era da considerarsi un caso fortuito, un incidente privo di autori, ma le SS insistettero sulla loro versione e richiesero la rappresaglia, ai sensi di un'ordinanza emanata dal feldmaresciallo Kesselring pochi giorni prima
 
 
Il 23 settembre furono dunque eseguiti dei rastrellamenti e catturate 22 persone scelte a caso fra gli abitanti della zona. Lo stesso D'Acquisto fu forzatamente prelevato dalla caserma, da parte di una squadra armata di SS, e fu condotto nella piazza principale di Palidoro, dove erano stati radunati gli ostaggi. Fu tenuto un sommario "interrogatorio", nel corso del quale tutti gli ostaggi si dichiararono ovviamente innocenti. Nella piazza venne anche condotto un altro abitante ritenuto un carabiniere, Angelo Amadio, che sarà l'ultimo testimone del sacrificio del brigadiere.
Nuovamente richiesto di indicare i nomi dei responsabili, D'Acquisto ribadì che non ve ne potevano essere, perché l'esplosione era stata accidentale, gli ostaggi e gli altri abitanti della zona erano dunque tutti quanti innocenti. Durante l'interrogatorio dei rastrellati, il sottufficiale fu tenuto separato nella piazza, sotto stretta sorveglianza da parte dai soldati tedeschi e, "quantunque malmenato e a volta anche bastonato dai suoi guardiani, il D'Acquisto serbò un contegno calmo e dignitoso", come ebbe a riferire in seguito Wanda Baglioni, una testimone oculare.
Gli ostaggi e D'Acquisto vennero quindi trasferiti fuori dal paese. Agli ostaggi furono fornite delle vanghe e furono costretti a scavare una grande fossa comune nelle vicinanze della Torre di Palidoro, per la ormai prossima loro fucilazione. Le operazioni di scavo si protrassero per alcune ore; quando furono concluse fu chiaro che le SS avrebbero davvero messo in atto la loro terribile minaccia.
A quel punto, secondo la testimonianza di Angelo Amadio:
« all'ultimo momento, però, contro ogni nostra aspettativa, fummo tutti rilasciati eccetto il vicebrigadiere D'Acquisto. ... Ci eravamo già rassegnati al nostro destino, quando il sottufficiale parlamentò con un ufficiale tedesco a mezzo dell'interprete. Cosa disse il D'Acquisto all'ufficiale in parola non c'è dato di conoscere. Sta di fatto che dopo poco fummo tutti rilasciati: io fui l'ultimo ad allontanarmi da detta località. »
 
Amadio infatti era creduto dai tedeschi un carabiniere e pertanto inizialmente ritennero di trattenerlo per farlo assistere alla esecuzione. Evidentemente, Salvo D'Acquisto si era autoaccusato del presunto attentato, addossandosi la sola responsabilità dell'accaduto e chiese l'immediata liberazione dei rastrellati.
 
 
I 22 prigionieri furono lasciati liberi e immediatamente si diedero alla fuga, lasciando il sottufficiale italiano già dentro alla fossa, dinanzi al plotone d'esecuzione. Alla fuga si unì immediatamente dopo Amadio, quando riuscì a dimostrare, presentando i suoi documenti, che in realtà era un operaio delle ferrovie e non un carabiniere. Come raccontò nella sua testimonianza resa nel 1957, fece in tempo però mentre correva, a sentire il grido "Viva l'Italia" lanciato dal carabiniere, seguito subito dopo dalla scarica di un'arma automatica che portava a termine l'esecuzione. Si girò e vide un ulteriore colpo sparato da un graduato tedesco al corpo già riverso per terra. Vide i soldati ricoprire il corpo con il terriccio, spostandolo con i piedi. Il comportamento del militare aveva infatti colpito le stesse SS, che il giorno dopo, secondo quanto riferito nella testimonianza della Baglioni, le riferirono: "Il vostro Brigadiere è morto da eroe. Impassibile anche di fronte alla morte."
Salvo D'Acquisto fu fucilato all'età di nemmeno 23 anni. Le sue spoglie sono conservate nella prima cappella sulla sinistra, adiacente all'ingresso, della Basilica di Santa Chiara di Napoli.
 
Nel 1983 fu annunciato da S.E. Mons. Gaetano Bonicelli l'apertura presso l'Ordinariato militare di una causa di canonizzazione e conseguentemente al sottufficiale attualmente è assegnato dalla Chiesa il titolo di Servo di Dio. L'apertura del processo canonico di beatificazione di Salvo D'Acquisto avvenne il 4 novembre 1983 e si concluse il 25 novembre 1991 con la conseguente trasmissione degli atti alla Congregazione delle Cause dei Santi. La sua figura fu ricordata dal papa Giovanni Paolo II, che in un discorso ai Carabinieri del 26 febbraio 2001 ebbe a dire:
« La storia dell'Arma dei Carabinieri dimostra che si può raggiungere la vetta della santità nell'adempimento fedele e generoso dei doveri del proprio Stato. Penso, qui, al vostro collega, il vice-brigadiere Salvo D'Acquisto, medaglia d'oro al valore militare, del quale è in corso la causa di beatificazione. »
 

mercoledì 17 settembre 2014

GIORNI FATICOSI

Finalmente trovo il tempo di scrivere qualche riga..............
 
Sono stati giorni faticosi quelli appena trascorsi, eravamo alle prese con un ondata di "indipendentismo" senza precedenti, centinaia di sardi, sulla scia scozzese, si riversano sulle strade e contestano animatamente chiedendo la chiusura delle Basi militari italiane sull'isola e la restituzione delle terre alla Regione. In realtà questi episodi si sono sempre verificati ma in questo periodo, grazie al contributo della stampa locale chiaramente di parte, sono divenuti un po più intensi. La Sardegna è un isola e da sempre rivendica l'indipendenza come Nazione. Queste organizzazioni però, a mio parere, non offrono una reale alternativa alla situazione attuale. Non vogliono le Basi, il turismo è in mano a pochi imprenditori arabi, russi, inglesi e se va bene c'è qualche milanese, perché a quel sardo il turista da fastidio, l'industria non esiste, l'agricoltura è sotto pagata e spedire il prodotto in continente costa per cui non siamo competitivi, il costo dei trasporti è alle stelle, non abbiamo risorse naturali se non i giacimenti di carbone più grandi del mondo, ma anche quello inquina per cui le miniere sono chiuse da decenni......quindi?....cosa voglia fare?......staremmo a vedere!!
Ben diversa è la situazione scozzese, basta dire che hanno il 60% dei giacimenti di petrolio e gas naturale d'Europa, vivono di turismo sfruttando i tre, quattro mesi di luce estivi.....mi auguro che i sardi sappiano fare le scelte giuste,  nel frattempo............ in trincea!!!!

giovedì 4 settembre 2014

EUROPA?

Foto


Questa è una mappa europea che evidenzia più che mai che un Europa unita non potrà mai esserci. Differenze culturali, linguistiche, politiche, storiche, religiose profondissime, se non odio tra i popoli che compongono questa "Unione Europea".
E' pur vero che non sono i popoli ad aver deciso questa unione, alle persone non è stato chiesto il parere circa l'uso di un unica moneta, non è stato chiesto il parere su nulla che riguardasse l'Europa. Pensiamo alle tonnellate di arance siciliane al macero, alle tonnellate di latte buttato via,  alle multe che l'Italia paga ogni anno per "troppa" produzione di questo o di quel prodotto. Abbiamo la più grande cultura e produzione agro-gastronomica e vitti-vinicola al mondo, ma questo non piace all'Europa, quindi.....buttiamo via i nostri prodotti e acquistiamo la stessa merce dal Marocco, o dalla Cina, all'Europa conviene così...il tutto naturalmente con il benestare dei nostri governanti, non del popolo. L'Europa della tolleranza etnica.....purchè l'invasione rimanga in Italia naturalmente.......A me francamente sembra che questa Europa non sia per tutti conveniente. Si sbandiera ai quattro venti la democrazia, perché non si chiede al popolo europeo cosa pensa di questa unione forzata. Non c'è il rispetto dell'essere umano, le cose si decidono a tavolino in base agli interessi economici, manca l'umanità in questa Europa. Sono sicuro che la gente non vuole questa Europa, non l'ha mai voluta e se dovesse esserci mai un referendum in tal senso penso che l'Europa vera sarà quella che vedete in questa mappa, fatta dai popoli, dalle tradizioni, dalle lingue, dall'enorme cultura che ogni singola zona custodisce e difende gelosamente. Solo rispettando queste diversità si potrà avere una grande Europa. Dio non ci ha creato tutti uguali, ma tutti diversi, ognuno con le sue qualità.....