giovedì 23 gennaio 2014

ROMA

 
Chi ha vissuto a Roma sa di cosa parlo
Siamo in un pomeriggio di primavera, il cielo è azzurro, una leggera brezza accarezza il viso, e loro stanno li, da secoli fanno da cornice alla città più bella del mondo. Osservano dai parchi il tempo che scorre, danno ombra e ossigeno alle generazioni che si susseguono. Hanno visto imperatori, re, presidenti, dittatori e  centurioni. Quando c'è vento cantano e danzano, rendono il paesaggio musicalmente malinconico. I pini, al pari del Colosseo, rendono ancora di più il senso di "eterno" che si respira passeggiando tra i viali  di Roma......provare per credere!!!
 
 
I Pini di Roma è un poema sinfonico composto nel 1924 da Ottorino Respighi. È uno dei capolavori della cosiddetta trilogia romana insieme a Le fontane di Roma e Feste romane. Ciascun movimento descrive l'ubicazione di un gruppo di pini in Roma, nel corso delle ore della giornata.
La prima esecuzione avvenne al Teatro Augusteo di Roma il 14 dicembre 1924, sotto la direzione di Bernardino Molinari.
 
 "I pini di Villa Borghese"
"I Pini presso una catacomba"
"I pini del Gianicolo"
"I pini della Via Appia"


 

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