mercoledì 24 luglio 2013

QUALCOSA SI MUOVE


Finalmente qualcosa di importante si muove nell'archeologia sarda, grazie agli stranieri naturalmente che pensano all'immenso patrimonio sepolto nella nostra isola. Abbiamo sul territorio circa 7000 nuraghi di cui forse solo una decina studiati seriamente. La nostra civiltà risale all' età del bronzo e probabilmente (questo è un mio personale pensiero) scavare e studiare questi siti rivoluzionerà non poco la storia come noi la conosciamo, sono sicuro che alcune certezze sull'uso della tecnologia, sulle conoscenze umane, sull'uso della scrittura, sull'uso della polifonia e su tante altre cose sarà necessario portare indietro le lancette dell'orologio di parecchi anni. Credetemi, visitare un nuraghe è un'esperienza unica, lascia esterrefatti,  è un'esperienza paragonabile alla visita dei siti della civiltà egizia, non si può descrivere in poche righe. Una civiltà unica al mondo,  sono stati scritti tanti libri, si sono fatte tante teorie, tante ipotesi, ma l'unico modo per saperne di più è scavare e ora arrivano gli americani, questo è quanto riportato nel sito del quotidiano sardo L'Unione Sarda:
 
 
 
San Vero, Indiana Jones dagli Usa
nel nuraghe scavato da Lilliu
   
Un progetto internazionale ha permesso di riaprire le indagini archeologiche a S’Uràchi, nell’area del nuraghe che fu scavato 65 anni fa da Giovanni Lilliu. GUARDA IL VIDEO
Un progetto scientifico di tre anni in un complesso monumentale che conserva uno dei nuraghi più grandi della Sardegna, capace di suscitare l’interesse della comunità scientifica internazionale. A San Vero Milis, come ha raccontato Marco Lai su Videolina, sono arrivati in 15. Una squadra di archeologi da tutta Europa, capitanata dalla Brown University, di Providence – Stati Uniti, che ha investito nell’iniziativa, insieme al Comune con cui condivide la direzione scientifica dei lavori.
Obiettivo della campagna di scavi è l’indagine degli insediamenti successivi all’età nuragica.
Il sogno per l’area di S’Urachi è però quello di poter un giorno scavare il nuraghe. In attesa delle pubblicazioni scientifiche, attraverso Facebook è possibile seguire in tempo reale l’evoluzione dei lavori.
 
Lascia ben sperare...........
 

2 commenti:

  1. Gentile Angelo
    La ringrazio per aver dato visibilità agli scavi che abbiamo ripreso dopo otto anni di interruzione e colgo l'occasione del suo blog per chiarire alcune sensazioni che in questi giorni sono state proposte sui giornali o nei vari blog. Della serie: è importante che si riprenda a scavare, ma quando si inizierà a scavare il nuraghe?
    Queste sensazioni nascono da un idea molto diffusa dei nuraghi come degli edifici definiti, costruiti in un determinato momento e che in quel momento si esauriscono; segno di una civiltà molto evoluta, cui poi segue il buio. In realtà quello che spesso vediamo, come nella foto del Santu Antine è un insieme di muri, molto belli per carità, che leggiamo come struttura unica, fossilizzata in una specifica (anche se in parte immaginaria) età del Bronzo. In realtà anche del Santu Antine vediamo un’immagine falsata (inevitabilmente falsata), che rende contemporanei elementi che non lo sono. Detto in altre parole ci immaginiamo una comunità fissata esclusivamente in una epoca, la sola degna di essere studiata.
    Nella realtà queste strutture hanno una lunga vita che inizia, generalmente nella media età del Bronzo, vengono poi trasformate e ampliate nel Bronzo recente, sono mandate in disuso e in parte smantellate per modificarne la forma, tra il Bronzo finale e il primo Ferro, e vengono spesso, ma non sempre riutilizzate per tutto il primo millennio se non oltre. A s’Urachi esiste questa continuità di vita almeno dal Bronzo medio sino ai primi secoli dell’età imperiale romana, poi l’abbandono. Ciò significa che noi stiamo scavando il nuraghe in modo stratigrafico; dal Bronzo medio all’età romana la comunità di s’Urachi ha continuamente usato il nuraghe trasformandolo per le sue esigenze, ciò ha provocato il sovrapporsi delle fasi di vita. Per questo motivo lo scavo parte dallo studio delle fasi di vita più recenti per finire in quelle più antiche; ma ogni fase è importante allo stesso modo. Dobbiamo dimenticare la graduatoria che talvolta si forma nella nostra mente e che nel passato ha guidato gli scavi, per cui ci sarebbero sardi di serie A, quelli dell’età del Bronzo e sardi di serie B, coloro che sono vissuti nel primo millennio. La comunità va studiata in tutti i suoi momenti e in tutte le sue manifestazioni, senza gerarchie. Ciò significa che, in realtà, STIAMO SCAVANDO IL NURAGHE. Sarà molto interessante sfogliare a ritroso i modi con i quali la comunità di s’Urachi si è dimostrata attiva e dinamica, non residuale o rinchiusa in un lontano passato; attrice e non spettatrice del proprio destino.
    Cordialmente
    Alfonso Stiglitz

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    1. Gentilissimo Alfonso
      La ringrazio infinitamente per aver lasciato sul mio umilissimo blog un così autorevole e approfondito commento. Penso sia molto importante fare pubblicità alle vostre attività che daranno sicuramente lustro alla nostra bellissima isola. Seguirò per quanto mi è possibile il vostro lavoro e continuerò nel limite delle mie possibilità a far sapere al mondo intero quanto sia importante scoprire e far conoscere la nostra storia, di qualsiasi epoca si tratti, anche se, devo essere sincero, a me affascina tantissimo la civiltà nuragica per il suo essere unica nel suo genere e mi dispiace vedere che c'è poco interesse da parte degli enti competenti e molte strutture sono in totale abbandono. Mi creda, vedere che invece qualcosa si muove mi da felicità e speranza!!!
      Grazie ancora e arrivederci!!!

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