lunedì 18 giugno 2012

AMICI RIFUGIATI

Questo inverno appena trascorso, è stato caraterizzato, per me e per mia moglie, da un'attività particolare, su invito di una famiglia di amici, Roberto e Alessandra, abbiamo partecipato e spero contribuito, all'alfabetizzazione di un gruppo di ragazzi e ragazze proveniente da diversi stati dell'Africa, ospiti nel nostro paese, Senorbì. Questi ragazzi, molto giovani, hanno la necessità di imparare a parlare l'italiano per poter aspirare alla permanenza definitiva in Italia trovando sucessivamente un lavoro. Come ho detto, di nazioni diverse e anche di religioni diverse, molti musulmani, ma anche alcuni cristiani, cattolici e non. E' stato persino celebrato il battesimo della piccola Vittoria Daniela, nata a Cagliari da genitori Nigeriani, cattolici. E' stata un'esperienza che alla fine ha arricchito più noi che loro, le lezioni si tenevano presso una casa della parrocchia gentilmente concessa da don Alberto, e i partecipanti, tutti ragazzi che parlano inglese, francese, arabo e altre lingue africane hanno cercato di imparare l'italiano con impegno, e con alcuni risultati di eccellenza. 

Si portano dietro un bagaglio di sofferenza e povertà, alcuni sono padri di famiglia e hanno tanta speranza di poter dare una svolta alla loro vita, contrariamente a quanto tutti credono, lo Stato Italiano che li ospita, garantisce loro solo un minimo di sussistenza e non i sessanta euro al giorno di cui la gente parla, percepiscono ventotto euro a settimana più alloggio, e molti, non possono permettersi neanche di prendere un bus per andare a Cagliari a cercare lavoro, perché la scelta è tra quello e il cibo. 



 








La prova che esiste un solo Dio misericordioso e se noi siamo disponibili, possiamo essere tutti fratelli, anche se ognuno ha le sue idee e convinzioni, se parla un'altra lingua o forse, se nessuno gli ha mai dato un'altra opportunità.


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